Page 17 - Il mercante d'arte di Hitler
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manuale, la cultura non ha alcun posto di rilievo. Dall’inizio
degli anni Venti i nazionalsocialisti stavano guadagnando
terreno. Gurlitt è divenuto presto oggetto di diffamazione sulla
stampa, che non si è posta limiti nell’esprimere il proprio
dissenso per l’arte da lui promossa, quando non del vero e
proprio odio nei confronti dei moderni. Una volta avviata, la
campagna persecutoria non lasciò a Gurlitt alcuna possibilità.
Nulla gli fu più di aiuto, non un intervento del Deutscher
Museumsbund, la confederazione dei musei tedeschi, né una
petizione di appassionati d’arte o di alcuni politici. Il 30 aprile
1930 il contratto di Gurlitt con la città di Zwickau fu rescisso.
Gurlitt è stato uno dei primi direttori museali tedeschi a dover
lasciare il proprio posto a causa dell’impegno a favore delle
avanguardie.
In confronto a quelle accuse, la situazione agli inizi del 1933
deve sembrare a Gurlitt ancora relativamente pacifica. Sono
passati appena due anni da quando si è trasferito nella città
anseatica per assumere l’incarico di direttore esecutivo presso
l’Hambuger Kunstverein. Ad Amburgo la famiglia Gurlitt
risiede ormai da più di duecentocinquant’anni e da sempre è
attiva nel campo dell’arte. Un isolotto e una via intitolata ai
Gurlitt nel rione St. Georg della città ne recano ancora oggi la
memoria. La loro titolazione nell’anno 1840 fa riferimento
all’insegnante e illuminista Johann Gottfried Gurlitt, famoso per
la riforma del liceo Johanneum di Amburgo. Oltre ai legami
familiari, che garantiscono a Hildebrand Gurlitt il favore della
città, il clima generale è qui molto meno ostile che a Zwickau.
Fino al 1933 Amburgo ospita una scena artistica variegata e
l’artemoderna qui ha da tempo fatto il suo ingresso. Esiste
anche un nutrito ambiente di collezionisti facoltosi e influenti
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