Page 156 - Il mercante d'arte di Hitler
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la sezione di arte moderna, quantomeno di passaggio – un
trucchetto a fini didattici, in quanto le sole mostre temporanee
di opere d’avanguardia coprono appena un migliaio di
appassionati. Dovendo confrontarsi a un pubblico
tendenzialmente poco istruito, Gurlitt rinuncia un po’ alla volta
a conferenze di argomento specialistico a favore di interventi di
genere più divulgativo.
Venti sfavorevoli da destra: Gurlitt è costretto a lasciare
Nonostante il modello di Gurlitt dia inizialmente i suoi
risultati e il museo ne guadagni in reputazione e afflusso di
persone, si rafforzano con il tempo le voci contrarie. La sezione
locale del Partito nazionalsocialista (NSDAP), presente a Zwickau
già da ottobre 1921, si conquista un uditorio sempre più ampio.
Tre anni dopo il suo insediamento Gurlitt si trova a fare i conti
per la prima volta con una richiesta di dimissioni. Per
intercessione di colleghi in vista, riesce a vedere ritirato il
procedimento per il suo allontanamento. Al contempo la città,
che si trova in difficoltà economiche, prevede grossi tagli alla
cultura, vale a dire al König Albert Museum. In una lettera del
22 maggio 1928 a Emil Nolde, Gurlitt parla di una «aspra
battaglia»: «Il Consiglio comunale vuole imporre una tassa per
la pulizia delle strade, e ha chiuso il museo e il teatro fino a
quando l’imposta non sarà accettata. È possibile che i cittadini
si rifiutino di pagare – a quel punto il 1° ottobre il museo
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chiuderà definitivamente i battenti» . Nonostante Gurlitt riesca
a superare la crisi, ne risente comunque a livello di salute nei
mesi che seguono. In autunno del 1928 a seguito di un banale
intervento all’appendice è costretto a letto per diverse settimane.
Ancor più difficile per lui e la moglie è l’anno seguente. La
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