Page 154 - Il mercante d'arte di Hitler
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affiliato e dai quali acquista diverse opere per la propria
collezione privata, fanno parte tra gli altri anche Ludwig
Godenschweg, Christoph Voll, Bernhard Kretzschmar, Hans
Christoph, Erich Fraaß e Fritz Maskos. Di fronte agli ufficiali
del nucleo per la protezione dei beni artistici americano Gurlitt
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affermerà di aver acquistato le opere direttamente dagli artisti .
Di fatto, con il suo insediamento a Zwickau, Gurlitt organizza
alcune mostre volte alla vendita di opere del gruppo di Dresda.
In caso di acquisto, al König Albert Musem va il cinque per
cento del prezzo. Alcuni titoli delle tavole lì esposte
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corrispondono alle opere oggi presenti nella collezione Gurlitt .
Qualora Gurlitt abbia acquistato le rimanenti tavole da Glaser, e
questo dopo il 1933, si può parlare di vendita forzata,
nonostante tra i due esistesse un legame di fiducia. Il
collezionista infatti si trovava in quel momento in condizioni di
difficoltà.
Accanto alle mostre e all’ampliamento della collezione, il
terzo pilastro del lavoro museale di Gurlitt è quello della
diffusione dell’arte. A integrazione delle esposizioni, ogni
settimana si tengono visite guidate, che per la gran parte è lo
stesso Gurlitt a condurre personalmente, tra cui un vasto
programma di conferenze in compagnia di artisti, critici,
studiosi e mercanti d’arte. Tra gli oratori vi sono anche Vassily
Kandinsky, in rappresentanza della scuola Bauhaus di Dessau, i
critici berlinesi Max Deri e Paul Fechter, oltre al gallerista di
Dresda Rudolf Probst e i due storici dell’arte Wilhelm Pinder e
Alfred Stange. Anche Gurlitt, ovviamente, parla al suo
pubblico. Con l’ausilio di eventi straordinari trova il modo di
destare costantemente l’interesse del pubblico per il museo.
Così, ad esempio, affianca strategicamente il proprio intervento
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