Page 155 - Il mercante d'arte di Hitler
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su «La scultura medievale nel museo di Zwickau» a una lezione

                della celebre attrice Midie Pines sul racconto di Dostoevskij La

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                mite  e  a  un’esibizione  dell’Amar  Quartett  di  Francoforte .  A
                Zwickau  Gurlitt  è  nel  suo  elemento  naturale.  La  madre

                nondimeno  osserva  con  preoccupazione  il  suo  impegno

                instancabile: «Il buon Hildebrand era sempre di corsa pure lui,

                tra  telefono,  telegrafo  e  tutto  il  resto,  era  un  vero  ciclone»,

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                scrive  alla  cognata  Mary .  Comunicatore  di  grande  talento,
                Gurlitt si prodiga da ogni lato nella sua opera di diffusione. Da

                una parte allora pubblica guide alla collezione e cataloghi delle

                opere, dall’altra cerca buoni contatti con la stampa e possibili

                sostenitori  di  un  certo  rango  e  nome.  E  così  mantiene  anche

                quanto  da  lui  annunciato  nel  colloquio  di  presentazione:  «Il
                lavoro museale richiede che ci si sappia far pubblicità e che si

                lavori fianco a fianco con la stampa tramite brevi comunicati».

                E gli riesce anche di portare al pubblico esposizioni «che siano

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                anche, in qualche modo, eventi sociali» . Nella prospettiva di
                Gurlitt  il  museo  ha  una  funzione  socializzante.  Egli  cerca
                pertanto  di  accrescere  la  popolarità  del  museo  ricorrendo  a

                mostre  su  temi  in  voga  tra  la  gente.  E  spiega  così  la  propria

                strategia: «È necessario tentare di raggiungere le persone lì dove

                il  loro  interesse  è  di  per  sé  già  molto  forte.  Tutto  ciò  che

                riguarda la casa, ad esempio, rientra tra questi punti, oppure la

                pubblicità,  il  timore  di  avere  cattivo  gusto,  i  desideri  erotici
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                inespressi e così via» . I numeri sembrano dargli ragione: nel
                1926 sono 4.405 i visitatori presenti alla mostra Arredamento e

                casalinghi, l’anno seguente 3.736 all’esposizione Arte e kitsch e

                ancora un anno dopo in 7.500 assistono a Malattie sessuali (Il

                Museo di igiene di Dresda).

                   E così ciascun ospite del museo si ritrova anche ad apprezzare




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