Page 148 - Il mercante d'arte di Hitler
P. 148
volessero trattenersi più a lungo nelle gallerie, sedie di Marcel
Breuer sono a disposizione dei visitatori. Anni dopo vi sarà
ancora chi tra questi ricorderà il particolare arredamento del
luogo. Al sessantesimo compleanno di Hildebrand Gurlitt, il 15
settembre 1955, Christian Lenz gli scrive: «[…] quel bel grigio
Bauhaus. L’azzurro tenue. Lì mi sono seduto per la prima volta
sulle sue poltrone in stile Bauhaus. Oggi è diventata una cosa
12
tanto normale. Ma allora!» . Per poco non vi fu anche una
collaborazione con l’insegnante di Bauhaus László Moholy-
Nagy per la realizzazione di materiali a stampe del museo. La
collaborazione non andò in porto probabilmente per questioni di
costo. Nel loro aspetto e nella loro qualità tipografica, gli inviti
e i manifesti del König Albert Museum tradiscono comunque il
modello Bauhaus. Per dare una propria riconoscibilità pubblica
al suo museo, Gurlitt fa progettare anche i volantini
promozionali e le brochure della mostra nel medesimo stile.
Il 10 ottobre 1926 ha luogo infine la cerimonia di riapertura
del museo così ritrasformato, cui segue, tredici giorni dopo, la
consegna al pubblico dello Schumann Museum. Per il riordino
della collezione e il riallestimento degli spazi Hildebrand Gurlitt
ottiene grande riconoscimento su tutta la linea. I giornali si
precipitano. «La piccola città di provincia della Sassonia ha
aperto una nuova strada, anticipando le nostre metropoli, con
l’allestimento del suo museo ha fornito loro un modello di cura
museale adeguato ai tempi e da cui esse hanno molto da
imparare, su tutti i fronti», scrive il «Leipziger neueste
Nachrichten». E la «Frankfurter Zeitung» esprime il suo
apprezzamento: «Quanto ai contenuti il König Albert Museum
di Zwickau è un museo di provincia, ma per quel che riguarda
148