Page 130 - Il mercante d'arte di Hitler
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non potrebbe mai essere radicale come questi pittori. Di fronte a

                eventi,  esperienze,  alle  ingiustizie  politiche  e  umane,  essi

                reagiscono in modo diretto, emotivo. A Hildebrand rimane solo
                la  via  di  mezzo.  In  essa  egli  vede  il  proprio  compito  per  il

                futuro, come comunicatore, mediatore delle loro opere.

                   La stima di Gurlitt per gli artisti di Dresda è provata anche dal

                fatto che, più tardi da collezionista, egli acquisti i loro lavori.

                Dal  rinvenimento  di  Schwabing  riaffioreranno  opere  di
                Felixmüller, Dix, Kretzschmar, Griebel, Christoph. Questo suo

                interesse  per  la  loro  arte  lo  accomuna  all’avvocato  Fritz  Salo

                Glaser, residente in Bergstraße 13, non molto distante da casa di

                Gurlitt. Negli anni Venti del secolo Glaser è legale di Soccorso

                rosso,  la  neonata  organizzazione  che  offre  assistenza  agli
                attivisti chiamati in giudizio dallo Stato. Ma Glaser, soprattutto,

                è  un  collezionista  d’arte.  Possiede  opere  di  Kandinsky,  Klee,

                Nolde,          Kokoschka,             Schmidt-Rottluff               e       sostiene

                economicamente  la  scena  di  Dresda.  Ebreo  perseguitato  dai

                nazisti, perderà pezzi importanti della propria collezione.
                   Accanto al lavoro alla collezione di architettura, Gurlitt tenta

                in  questi  anni  a  Dresda  di  farsi  un  nome  anche  come  critico

                d’arte su vari quotidiani, la «Vossische Zeitung» a Berlino, la

                «Frankfurter  Zeitung»,  la  «Leipziger  Volkszeitung»  o  il

                «Dresdner  neueste  Nachrichten».  Scrive  inoltre  anche  per  la

                «Deutsche  Allgemeine  Zeitung»  (DAZ)  di  Berlino,  un  tempo
                bollettino di Bismarck. Nella Repubblica di Weimar, la  DAZ è

                una  delle  testate  più  prestigiose  in  Germania,  assieme  alla

                «Vossische  Zeitung»  e  alla  «Frankfurter  Zeitung».  Agli  inizi

                degli  anni  Venti  del  XX  secolo,  quando  compaiono  i  primi

                articoli di Hildebrand Gurlitt, il quotidiano appartiene a Hugo

                Stinnes,  un  industriale  e  deputato  alla  camera  del  Partito




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