Page 125 - Il mercante d'arte di Hitler
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medie città industriali), pubblicato nel 1930, poco dopo aver
perso il posto da direttore al Museo di Zwickau, Gurlitt scriverà
in termini programmatici: «Nelle città di media grandezza la
vita di un museo dipende in tutto dal suo programma di mostre e
conferenze. Il senso e il compito dei musei in queste città è:
divenire punto di incontro tra la vita culturale locale, spesso fin
troppo monotona, e i centri artistici del resto del Paese. […] È
importante capire che nelle città industrializzate le esposizioni
di “pura” arte, con quadri di questo o quell’altro famoso artista,
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non sono in grado di destare l’interesse della gente» . Per questo
Gurlitt a Zwickau darà particolare rilievo a mostre su temi della
vita quotidiana, quali “L’arte artigiana”, “I colori di Zwickau”,
“Disegni infantili”, “La nuova cucina”, che possano attirare al
museo anche gli operai.
Sulla linea di partenza:
Gurlitt curatore, critico e amico degli artisti
Ma in questo momento il nostro aspirante storico dell’arte è
ancora in ricerca. Prima di poter mettere all’opera con il primo
incarico a Zwickau le proprie idee e le prospettive maturate
negli anni della guerra e degli studi, dovrà concludere questi
ultimi e sopportare tempi duri a Dresda dalla famiglia.
All’inizio del 1921 Hildebrand Gurlitt si sposta da Berlino a
Francoforte, l’attestato di frequenza della facoltà di Filosofia
dell’Università Friedrich Wilhelm gli viene rilasciato il 2
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aprile . Dopo aver mancato il posto alla Galleria van Diemen
da Eduard Plietzsch, Gurlitt decide di proseguire gli studi a
Francoforte con Rudolf Kautzsch. Lo storico dell’architettura lo
prende come dottorando e già durante l’estate prende forma il
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