Page 123 - Il mercante d'arte di Hitler
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sorella e Paul Fechter, per il quale Pechstein è la figura più
imponente tra gli espressionisti. Nel 1921 Fechter pubblica con
la casa editrice di Wolfgang Gurlitt l’indice delle opere degli
artisti della Brücke. Anche Eduard Plietzsch, il nuovo
conoscente di Hildebrand Gurlitt del giro dei galleristi, è amico
del pittore. Pechstein in effetti è presente a tutti gli eventi
mondani in casa di Plietzsch, ma Hildebrand non lo ha ancora
mai incontrato. I due si conosceranno di persona solo alcuni
anni più tardi, quando Gurlitt organizzerà la sua prima mostra al
Museo di Zwickau. Per le vie di Berlino l’allora studente
Hildebrand Gurlitt si imbatte di continuo, per così dire,
nell’artista. A ogni angolo di strada sono affissi manifesti da lui
disegnati. Pechstein lavora per propria convinzione politica
presso il Servizio di attività promozionali della Repubblica
tedesca e crea cartelloni di propaganda a difesa dell’ordine
democratico contro i pericoli di una deriva anarchica. “A TUTTI
GLI ARTISTI, ALLA LANTERNA!”, “NON SOFFOCARE LA GIOVANE
LIBERTÀ!”, recano scritto le locandine, e non devono aver
mancato di colpire anche Hildebrand Gurlitt.
Da Alois Riehl, Gurlitt ha sentito parlare del processo di
riorganizzazione sociale nelle sue linee teoriche, le mostre nelle
fabbriche ne rappresentano un atto pratico. Il proletario ha
bisogno di essere sostenuto – questo il pensiero sottostante –
affinché entri in un museo e si avvicini a un’arte che ora deve
mostrarsi capace di includere. Nonostante i musei offrano orari
di apertura prolungati e ingressi gratuiti, così da permettere
anche alla popolazione di lavoratori con i turni più lunghi di
visitare il museo, le riserve sono ancora molte. Gli artisti allora
battono la strada inversa: è l’arte ad andare direttamente nelle
fabbriche. L’incontro con gli originali dovrebbe servire a
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