Page 118 - Il mercante d'arte di Hitler
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presentata  al  pubblico  l’arte  moderna  e  ultramoderna,

                impressionisti ed espressionisti sono in mostra gli uni accanto

                agli  altri.  Il  4  agosto  1919  viene  celebrata  la  spettacolare
                inaugurazione.  Mentre  al  pianterreno  sono  esposte  le  opere

                degli  impressionisti  e  della  Secessione  di  Berlino,  Slevogt,

                Corinth e Liebermann, al piano superiore si trovano le novità.

                Tra  le  opere  principali  presenti  fin  dal  primo  giorno  vi  è  la

                scultura in pietra Donna in ginocchio di Wilhelm Lehmbruck,
                accanto  a  lavori  di  Erich  Heckel,  Oskar  Kokoschka,  Ernst

                Barlach, Ernst Ludwig Kirchner, Lyonel Feininger, Franz Marc

                e  molti  altri  che  anche  per  Hildebrand  Gurlitt  rappresentano

                l’avanguardia dell’arte moderna. Alle pareti sono poste anche le

                icone  simbolo  della  collezione,  i  dipinti  Torre  dei  cavalli
                azzurri di Franz Marc e Gli amici di Oskar Kokoschka. Non vi è

                una  disposizione  in  ordine  cronologico,  le  singole  sale  sono

                dedicate a un determinato artista o a gruppi di artisti. Una tale

                attenzione monografica è riservata agli esponenti della Brücke e

                del Blauer Reiter, a Franz Marc, Emil Nolde, Erich Heckel e più
                tardi anche a Max Beckmann.

                   L’inaugurazione fa scalpore, un successo per l’arte moderna.

                Se  già  diversi  musei  privati,  come  il  Folkwang  Museum,

                all’epoca ancora con sede a Hagen, hanno dedicato spazio alla

                primissima arte espressionista, ora questo avviene in un luogo

                d’eccezione. Perché la Galleria nazionale è un’istituzione statale
                e  Berlino  la  capitale  dell’arte.  Ma  Justi  non  vuole  solo  dare

                spettacolo, il suo obiettivo è la diffusione, la popolarizzazione

                dell’arte.  L’intraprendente  direttore  fa  pubblicare  numerosi

                cataloghi e guide alla collezione, organizza cicli di conferenze e

                visite guidate. Non si tratta di convincere della bontà dell’arte

                moderna  soltanto  gli  esperti  d’arte  e  i  cittadini  colti,  i  tipici




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