Page 34 - Il Pentagate
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comunque mai a due turboreattori della General Electric.
Nella seconda immagine (pagina III) si vede sempre la scia orizzontale
di fumo e si distingue molto nettamente lo sviluppo della fiamma rossa. È
interessante confrontare quest'immagine dell'impatto sul Pentagono con
quella dell'impatto dell'aereo sulla seconda torre del World Trade Center
(pagina III). In quest'ultima la fiamma è di colore giallo, segno di una
temperatura di combustione più bassa, ed è mischiata a fumi neri e densi,
dovuti alla combustione di idrocarburi nell'aria. In questo caso si tratta
senz'altro del kerosene contenuto in un aereo. La fiamma scende
abbastanza lentamente sulla facciata dove è penetrato l'aereo, trascinata in
discesa dal carburante che cade. Al contrario, la fiamma dell'esplosione del
Pentagono sale energicamente dall'interno dell'edificio strappando via
rottami che si vedono mischiati alla fiamma rossa. Non c'è più la nuvola di
vapore dovuta all'onda d'urto che, nella prima foto dell'impatto sul
Pentagono, maschera la fiamma. Il calore intenso l'ha fatta evaporare. Cosa
che, come abbiamo visto, è caratteristica delle detonazioni di esplosivo ad
alto potenziale.
Approfittiamone per osservare l'aspetto del fumo che sale dalla prima
torre colpita, quando vi si sviluppa l'incendio. Sono volute di fumo denso e
grasso. Per quanto riguarda la traccia lasciata nell'aria dall'aereo, a
differenza dell'apparecchio che sembra aver colpito il Pentagono, non c'è
alcuna scia dopo che è avvenuto l'impatto.
Le foto della pagina IV sono state scattate poco dopo l'esplosione.
Ancora non sono entrati in azione i pompieri. In quella in alto, la fiamma
dell'esplosione si è spenta. L'incendio provocato dall'esplosione cova e le
fiamme non sono ancora visibili, tranne che a livello del punto d'impatto,
dove si vede il bagliore rosso in asse con il traliccio verticale del pannello
autostradale. Non siamo davanti all'incendio di un aereo di linea, quindi,
perché altrimenti il kerosene avrebbe preso fuoco immediatamente. La
facciata non è ancora sfondata. Non si vede alcuna distruzione meccanica
importante, mentre invece i piani e il tetto sono già stati raggiunti dalla
fiammata.
Nella foto in basso, scattata, stando all'autore, circa un minuto più tardi,
gli incendi provocati all'interno dell'edificio dall'onda di calore cominciano
ad acquistare ampiezza. La freccia indica un foro nella parete attraverso il
quale si vede il focolaio di un incendio che si sta sviluppando. La facciata
non è ancora sfondata e il fumo iniziale si dirada. Solo dopo che i fuochi
Thierry Meyssan 33 2002 - Il Pentagate