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quelle successive penetrano e detonano. In genere, le cariche anticemento

            sono   cariche   cave.   Il   dardo   di   energia   e   di   materie   fuse   buca   la
            fortificazione e diffonde all'interno una quantità di materie calde spinte da
            una colonna d'energia che perfora i  muri come una fustella. L'elevato
            calore prodotto dalla detonazione della carica cava fa sì che tutto ciò che di

            combustibile si trova all'interno prenda fuoco.
               Durante   la   guerra   del   Golfo,   i   missili   o   le   bombe   guidati
            antifortificazione hanno perforato tutti i bunker di cemento che sono stati

            colpiti, specialmente nella base aerea di As Salmàn. Una stessa bomba era
            in grado di perforare tre spessori di cemento armato cominciando dal più
            spesso, quello esterno.



               Il missile


               Per portare un attacco con un'arma così complessa, è chiaro che ci vuole

            un vettore. Nel caso di bombe guidate, il vettore è un aereo o anche un
            elicottero potente. L'arma parte allora con una velocità iniziale che è quella
            del velivolo vettore. Scende in volo planato e di solito segue una rotta data

            da un raggio laser. Nel caso di un missile, la portata è molto maggiore
            perché il missile dispone di un proprio motore. A rigore, si può anche
            concepire che il missile parta da una rampa di lancio a terra. Del resto,

            esistono missili terra-terra in grado di trasportare armi antifortificazioni.
               In linea di massima, tre sono le fasi di volo di un missile da crociera di
            modello recente. Il lancio, durante il quale acquista la velocità di volo
            uscendo dalla stiva di un aereo o da un tubo lanciamissili. Spinto da un

            motore alla massima potenza, raggiunge la propria velocità di crociera e
            distende ali e impennaggio. Poi scende alla quota di crociera e segue la sua
            rotta d'avvicinamento. Nel corso di questa fase cambia spesso direzione,

            vira in funzione del suo programma di volo, sale o scende per rimanere
            abbastanza basso sul terreno in modo da evitare, per quanto possibile, di
            essere rilevato. In questa fase è possibile che venga scambiato per un aereo
            da combattimento in volo tattico. Si comporta così fin quando raggiunge il

            punto di inizio della fase terminale. Questo punto si situa a una certa
            distanza dall'obiettivo, 2 o 3 km a seconda dei modelli. A partire da questo
            punto, il missile vola in linea retta verso il bersaglio e subisce una forte

            accelerazione che gli dà il massimo di velocità per colpire l'obiettivo con la
            massima forza di penetrazione. Bisogna quindi che il missile raggiunga il




            Thierry Meyssan                                31                          2002 - Il Pentagate
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