Page 60 - Papaveri e papere
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invadente.  Viziata,  capricciosa,  astutamente  sessuomane,  può  esibire
            soprattutto un cognome. Se si chiamasse Carmelina Rossi e fosse la nipote

            del proprietario di una pensioncina a Lamezia piuttosto che di un magnate
            alberghiero a New York, non sentiremmo parlare di lei. Poiché siamo stati
            sfortunati, ci tocca sorbircela sulle pagine patinate dei giornali di gossip, e

            talvolta perfino nelle notizie a una colonna sui fogli «seri».

            A  quanto  mi  risulta,  finora  non  si  è  mai  sottoposta  ad  alcun  test  sul
            quoziente  intellettivo.  Ma  delle  sue  capacità  lei  per  fortuna  non  dubita,
            come testimonia il paio di battute che seguono.

            «Mi sono fatta furba, adesso. Tutti a dire: ‘Togliti la camicetta’, ‘Togliti

            la maglietta’. Spiacente, no! Cercano sempre la foto che gli faccia far
            soldi.  Io  non  sono  stupida.»  Brava  Paris,  siamo  sicuri  che  col  tempo
            scioglierà anche l’interrogativo che ancora la tormenta: «Che cos’è Wal-
            Mart?  [il  più  grande  supermarket  d’America,  N.d.A.]  Voglio  dire,

            vendono  roba  per  il  muro?  [wall,  che  in  inglese  suona  come  Wal,
            N.d.A.]».

            Al mondo contemporaneo delle celebrities si può certamente applicare
            la  fenomenologia  della  «mediocrità»  teorizzata  da  Eco  per  il  «caso

            Bongiorno». Anzi, i modelli dei giorni nostri sono ancora più facilmente
            raggiungibili  di  quanto  Mike  apparisse  ai  suoi  spettatori  di
            cinquant’anni fa. Lui almeno rappresentava un mondo di convenzioni,

            di buone maniere, di formale rispetto per la cultura che i reality show
            hanno  contribuito  a  spazzare  via.  Si  può  essere  «tronisti»  e  famosi,  e
            ignorare  dove  si  trovi  il  Giappone.  O,  se  è  per  questo,  anche  la

            Basilicata. Anziché arrossire dei loro svarioni, attricette ed ex modelle,
            palestrati buoni a nulla, fotografi di lingerie, diventano tutti maestri/e di
            vita.

            L’abitudine  al  politically  correct  aiuta  a  pronunciare  banalità  senza
            pagarne lo scotto. Brooke Shields, adorabile baby prostituta in un film

            di qualche decennio fa, ci ricorda seria che «fumare uccide». E sapete
            qual  è  la  cosa  peggiore?  «Se  finisci  ammazzato,  hai  perso  una  parte
            importante della tua vita.»

            Naomi Campiello si butta invece sul sociale. Forse per questo sembrava

            che  fosse  scoccata  la  scintilla  del  grande  amore  con  il  Caudillo
            venezuelano  Sugo  Chàvez,  ma  la  fiamma  si  è  spenta  purtroppo  dopo
            solo  un  paio  di  titoli.  Dura  di  più  il  romanzo  con  l’oligarca  russo

            Vladislav Doronin, che giusto per lei ha ordinato la costruzione di una
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