Page 59 - Papaveri e papere
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Lo squalo (1975) mostra la popolazione dell’isola di Amity che festeggia
            il giorno dell’Indipendenza, il 4 luglio: ma sugli alberi non si vede manco

            una foglia. Chissà quando avevano girato quelle scene! Tredici anni dopo,
            nel  film  Cocktail,  Tom  Cruise  e  Usa  Banes  passano  davanti  al  cinema
            Regency, a Manhattan. Nella sala è in programmazione la pellicola Barfly.

            Ma  ecco  che  nemmeno  tre  minuti  dopo,  giusto  il  tempo  di  una  rissa,
            quello stesso cinema proietta Casablanca. Ma quanti film cambiano, ogni
            giorno, al Regency?


            Intoccabili sì, ma soprattutto distratti

            Ve li ricordate i moschettieri guidati da Kevin Costner e Sean Connery,
            decisi a portare in gattabuia Al Capone? Gli intoccabili di Brian De Palma

            contiene la memorabile battuta del gangster, interpretato da un grande De
            Niro, al poliziotto Costner: «Chiacchiere e distintivo, sei solo chiacchiere
            e distintivo». Per fortuna il film ha un ritmo mozzafiato, così Impedisce di

            soffermarsi sull’antologia di errori che sciorina in poco più di due ore. Il
            cadavere dell’uomo ucciso da Costner in una baracca, per esempio, fa in
            tempo a cambiare almeno un paio di posizioni, mentre nella scena in cui
            Sean Connery offre un tè all’amico l’attore ha inizialmente il colletto della

            camicia abbottonato, quando si gira invece è sbottonato, poi di nuovo si
            abbottona e sbottona a intervalli regolari. Misteri della merceria… E sulle
            casse  di  whisky  importato  illegalmente  dal  Canada  fa  bella  mostra  la

            foglia  d’acero  stampigliata:  ma  è  stata  utilizzata  la  foglia  stilizzata
            presente sull’attuale bandiera canadese, un disegno creato appositamente
            nel 1964, che non poteva esistere negli anni Trenta, epoca in cui si svolge

            il film.




                                 L'irresistibile ascesa delle parole in «-à»



            Celebrità,  banalità,  stupidità.  I  tre  sostantivi  non  sono  necessariamente
            collegati ma troppo spesso ormai formano nel nostro mondo un cocktail
            micidiale,  che  assicura  il  successo  a  chi  è  privo  di  talenti  ma  è  riuscito
            comunque a diventare «celebre». Sono i famosi perché famosi, gli abitanti

            temporanei — e ben pagati – di isole deserte, gli «uomini senza qualità»
            (ma  le  donne  pure)  che  affollano  le  case  di  «fratelli»  esibizionisti  o
            guardoni.  Paris  Hilton,  che  già  ci  è  capitato  di  incontrare  in  questo

            stupidario,  ne  rappresenta  l’esemplare  più  noto,  anche  perché  più
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