Page 47 - Papaveri e papere
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palco per mostrare il trofeo agli altri big dello spettacolo seduti in prima
            fila, e non si accorge che la statuetta, già inclinata, vola per terra. Addio

            Oscar! La scultura in lega leggera, con la palma e il leone della città ligure,
            finisce in pezzi. Incidente imbarazzante sotto l’occhio delle telecamere, ma
            il «re del quiz» sa come rimediare. Risale sul palco e protesta: «Ma cosa

            mi avete dato? Che razza di premio è questo? Ne voglio subito un altro!» Il
            campione dell’«uomo mediocre» sa come fare arrossire gli altri.


                              «Buongiollo e Ghiazze», ve Io dice Giurato

            Quiz  a  parte,  il  vero  erede  di  Mike  nel  regno  della  gaffe  tv  è  il  mio
            vecchio  amico  e  collega  Luca  Giurato.  Un  tempo,  serissimo  notista
            politico  della  Stampa,  compilava  impeccabili  colonne  di  analisi

            parlamentari  e  –  come  tutti  noi  del  mestiere  –  ammanniva  ai  lettori
            noiosissime interviste ai leader dei partiti. Arrivare in tv e scoprire, con
            gli occhialini colorati da presbite, anche una popolare vena ridanciana

            fu  tutt’uno.  Da  qui  la  trasformazione  in  personaggio,  che  Giurato  ha
            saputo  tenere  vivo  a  lungo  con  le  camicie  pazzamente  colorate  ma
            soprattutto  con  un’inesauribile  capacità  di  pervertimento  linguistico.
            Che a un certo punto è stata giudicata anche eccessiva.


            Non  rivelo  un  segreto  aziendale  se  dico  che  a  qualcuno  in  RAI  dava
            parecchio fastidio la trasformazione di Giurato in una maschera fissa di
            Striscia  la  notizia.  Che  lo  facesse  apposta  a  sbagliare  una  parola  su
            dieci, a trasformare western in westner, epidemiologo in epimediologo, e

            a  dichiarare  convinto  che  mentre  stava  per  uscire  «faccio  in  tempo  a
            sentire con la coda dell’otto» (e intanto si tocca l’orecchio)?

            Interrogativi  legittimi  di  fronte  all’enormità  di  certi  svarioni  di  Luca,
            ma  più  probabilmente  rivelatori  dell’insopprimibile  tendenza  italiana

            alla  dietrologia.  Giurato  può  talvolta  caricare  i  toni,  ma  nemmeno
            volendo riuscirebbe a programmare quella quantità di storpiature verbali
            che allineava in una sola puntata di Uno Mattina. E adesso che ha perso

            il  suo  regno,  non  resta  che  incrociarlo  fortunosamente  in  qualche
            programma per tornare a godere dei suoi nonsense, oppure ricorrere agli
            spezzoni che gli aficionados si scambiano su YouTube.

            Eccolo dunque presentare lo spazio del cuoco con la sottolineatura che

            «la  fasta  è  rigorosamente  a  luogo»,  cioè  si  tratta  di  pasta  all’uovo…
            Subito  dopo,  tocca  al  nuovo  ospite:  «Parliamo  del  dottore  fuori  dalla
            sola… sala operatoria». L’introduzione degli ospiti, del resto, è sempre
            stato il momento più delicato della conduzione giuratesca. Apprezzerete
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