Page 40 - Papaveri e papere
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la giovane. E lui: «Non si sa mai che cosa ha la gente sotto i vestiti. Lei,
            cara, per caso non porta mutandine di visone?»

            Tuttavia,  quando  un  biografo  riportò  che  appena  entrato  a  Palazzo  il

            duca si era sentito trattato (soprattutto dalla suocera) come «un’ameba
            irrilevante»,  l’interessato  si  affrettò  a  smentire  di  aver  mai  provato
            simili  sentimenti.  E  più  probabile  invece  che,  come  molti  stranieri,

            Filippo  abbia  cercato  di  integrarsi  nel  suo  nuovo  Paese  adottando  i
            comportamenti  più  grevi  del  tipico  John  Bull,  l’isolano  medio.  Che
            sessant’anni fa era diffidente verso i forestieri, insensibile con i deboli,

            sprezzante con tutti i diversi, fossero minoranze etniche o sessuali: dopo
            tutto,  l’ultimo  processo  pubblico  per  omosessualità  si  tenne  in
            Inghilterra nel 1954, e si concluse con la condanna a un anno di carcere

            di  uno  dei  più  bei  nomi  dell’aristocrazia  britannica,  Lord  Montagu  di
            Beaulieu (si pronuncia, all’inglese, biùli). Dunque come stupirsi che per
            il principe delle gaffe il mondo si divida in due: noi (gli inglesi) e loro
            (tutti gli altri)?

            A  cominciare  già  da  quei  tipi  appena  a  nord  del  Vallo  di  Adriano,  gli

            scozzesi. Il duca appare convinto che il termine sia sinonimo di whisky.
            Una volta, in visita a una scuola guida a Glasgow, chiese all’istruttore: «E
            come evita che si prendano una sbronza prima dell’esame?»

            Ungheria, invece, dev’essere secondo lui una marca di birra. Si trovava tra

            ali di folla festante a Budapest, la capitale magiara, quando uno studente
            inglese lo salutò con particolare calore. Lui si fermò sorridente, gli diede
            un’occhiata e stabili: «Lei non dev’essere qui da molto tempo, visto che

            non le è ancora venuto il pancione».

            La cucina, come si è visto, è sempre stata una sua ossessione. Ecco la sua
            opinione su quella cinese, colpevole di essere un po’ troppo onnivora: «Se
            ha  quattro  gambe  e  non  è  una  sedia,  se  vola  con  due  ali  ma  non  è  un
            aeroplano,  se  nuota  ma  non  è  un  sottomarino,  i  cantone-  si  se  lo

            mangiano». Nessun dubbio nemmeno sulle persistenti abitudini alimentari
            dei  cannibali  di  Papua  Nuova  Guinea:  «E  come  ha  fatto  a  non  finire
            mangiato?»  chiese  sinceramente  stupito  a  un  ragazzo  che  aveva  fatto

            trekking nella giungla.

            L’antipatia  del  principe  verso  bimbi  e  adolescenti  è  comprovata  non
            solo  dalle  durissime  scuole  imposte  al  figlio  Carlo  (che  apostrofava
            sprezzante  «Whimp»,  scamorza),  ma  anche  dalle  taglienti  battute

            riservate  a  innocenti  membri  del  pubblico.  A  Liverpool,  dopo  aver
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