Page 34 - Papaveri e papere
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Il  cattivo  sangue  paterno  verso  la  stampa  sembra  ereditato  soprattutto
            dal  figlio  minore,  Harry.  Vero  campione  di  pugilato  serale  con  i

            paparazzi  che  lo  aspettano,  di  solito  ubriaco,  all’uscita  dai  night  club
            londinesi. Il ragazzo pare tutto suo nonno Filippo, quanto a sventatezza
            e vaga vena razzista. Scandalo nell’Inghilterra multiculturale del nuovo

            Millennio  quando  il  giovane  Windsor  ha  chiamato  paki  -nomignolo
            spregiativo  —  un  commilitone  di  origini  pakistane.  Giusto  dopo  aver
            commesso,  nel  2005,  il  più  imperdonabile  dei  misfatti  nella  Gran

            Bretagna ancora fieramente anti-hitleriana (e sempre poco amante della
            Germania):  andare  a  un  ballo  in  maschera  indossando  una  divisa
            nazista, con tanto di svastica al braccio.  «Harry the Nazi», ha titolato
            compatta la stampa, mentre lui si effondeva in scuse appiccicaticce, e il

            Centro  Simon  Wiesenthal  lo  invitava  a  espiare  con  una  visita  ad
            Auschwitz.

            Al  confronto,  le  scarse  gaffe  della  prudentissima  regina  sembrano
            dettate  soprattutto  da  scarsa  dimestichezza  con  il  mondo

            contemporaneo.  Qualche  anno  fa  si  trovò  a  dare  un’onorificenza  a
            quella leggenda della chitarra rock e blues che è Eric Clapton. «È molto
            tempo  che  suona  la  chitarra?»  chiese  soavemente  Sua  Maestà.  E  il

            musicista,  soprannominato  slow  hand,  «mano  lenta»:  «Circa
            quarantacinque anni». Peggio è andata a Jimmy Page dei Led Zeppelin,
            che si è sentito domandare: «Anche lei è un chitarrista?»












                                  Queen Mom «mani bucate» e Harry «la puzzola»



            La più vecchia e II più giovane del Windsor hanno sempre  mostrato un

            preciso carattere in comune: l’assoluta noncuranza per l’opinione pubblica.
            Ma  Queen  Mom,  la  Regina  Madre,  al  secolo  Elizabeth  Bowes-Lyon,  è
            stata per mezzo secolo la testa coronata più amata d’Inghilterra. Anche se
            era tutt’altro che la buona nonnina dell’iconografia.


            Sull’Unione  Europea  non  aveva  dubbi.  Negli  anni  Novanta  disse  allo
            scrittore Edward Stourton:
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