Page 33 - Papaveri e papere
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Proprio il Mail gli ha giocato il tiro più birbone, e politicamente più
insidioso. Ha sbattuto in prima pagina le critiche del futuro re alla Forza
di Intervento Rapido europea, caldeggiata dall’allora premier Tony
Blair: per Carlo, invece, un progetto pericoloso che «avrebbe potuto
rovinare i rapporti tra Stati Uniti e Gran Bretagna nella NATO».
Obbligate le scuse del principe al primo ministro, dalle pagine del
conservatore Telegraph.
I sudditi si sentono urtati da sortite pubbliche così dissonanti dalla
leggendaria discrezione della madre Elisabetta. Quando la regina ha
compiuto ottant’anni, il tributo del Times recitava testualmente:
«Grazie, Maestà, per non aver mai permesso nell’arco di
cinquantaquattro anni che la maschera le scivolasse dal volto». Si
intendeva la maschera della regalità, che vuol dire imparzialità assoluta,
anche a costo del silenzio. Sarà capace il sessantenne principe di Galles
di imitare il modello materno? Perfino un convinto repubblicano come
Jeremy Paxman, numero uno dei giornalisti britannici e autore del bel
saggio On Royalty, è convinto di sì: «Quando sarà re si comporterà
come Elisabetta e terrà le sue idee per sé».
È condizione indispensabile perché possa continuare a godere la sua vita
dorata. Proprio Paxman racconta un episodio che ne conferma la fama di
vecchio ragazzo viziato. «Siccome il suo staff non era mai certo che l’uovo
fosse dell’esatta consistenza, prese la decisione di preparare una serie di
uova e di collocarle sulla tavola della colazione in una sequenza di
crescente cottura. Se il principe pensa che il numero cinque sia troppo
liquido, può rompere il guscio del sei o del sette.»
Ci si può aspettare che uno così porti pazienza verso gli altri?
Ovviamente no, ed ecco infatti scattare la gaffe. Una settimana prima di
sposare Camilla, a fine marzo del 2005, Carlo decise di andare a sciare
come ogni anno sulle nevi dell’esclusiva stazione di Klosters, in
Svizzera. In vista delle nozze imminenti, l’abituale codazzo di
giornalisti e paparazzi era ovviamente triplicato. Erano appostati
dappertutto, sulle piste, in albergo, al ristorante. Alla prima photo-
opportunity concordata, il principe proprio non riuscì a trattenersi, e
quando un cronista gli chiese come si sentisse prima del grande giorno,
la risposta fu di gelido scherno: «Sono molto lieto che lei ne abbia
sentito parlare». Poi, sottovoce al figlio William: «Fott… bastardi»,
aggiungendo all’indirizzo dell’inviato della BBC, Nick Witchell: «Non
lo sopporto, quello. E orrendo, davvero».