Page 29 - Papaveri e papere
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provocazione; la gaffe (in cui Bongiorno eccelle, a detta dei critici e del
            pubblico)  nasce  proprio  quando  si  è  sinceri  per  sbaglio  e  per

            sconsideratezza».

            Purtroppo nella marmellata televisiva che è divenuta la koiné, la lingua
            comune  del  nostro  mondo,  si  diventa  tutti  personaggi  della  stessa
            commedia; e la «sconsideratezza» dei presentatori contagia i politici che

            tendono  a  prenderne  il  posto,  sia  pure  a  fini  elettorali.  Perché  mai,
            sennò,  Hillary  Clinton  –  quando  era  in  corsa  per  la  candidatura  alla
            Casa Bianca – avrebbe sentito il bisogno di inventarsi un’eroica visita

            in  Bosnia,  «in  mezzo  alle  pallottole»?  Eppure  c’erano  le  pacifiche
            immagini  televisive  a  provare  che  quel  lontano  viaggio  era  avvenuto
            solo a guerra finita. Peggio di questa gaffe da esagerazione, solo quella

            da  giustificazione  pronunciata  a  stretto  giro  da  Bill  Clinton,  nel  più
            improbabile  dei  tentativi  di  recupero:  «Era  esausta»,  l’ha  difesa,
            «quando uno ha sessantanni alle undici di sera dimentica le cose». La
            moglie, di certo, l’avrebbe strozzato.










                                        Teste coronate o solo sventate?



            Se i  monarchici inglesi doverosamente invocano la protezione del Cielo

            sul  capo  della  loro  regina,  l’unica  speranza  degli  sparsi  repubblicani
            britannici si affida a una lunga esistenza del duca di Edimburgo. Un uomo
            che  riesce  a  dire:  «Non  c’è  molta  differenza  tra  l’attività  di  prostituta  e

            quella  di  moglie»  è  una  prova  vivente  della  futilità  della  monarchia,  e
            pochi dubitano che le sue apparizioni in pubblico rappresentino il miglior
            argomento in favore dell’abolizione del trono. In una  vita intera di gaffe

            Filippo  è  riuscito  a  offendere  praticamente  tutti  i  gruppi  sociali,  le
            categorie professionali, le diverse comunità etniche, le donne, i gay, presidi
            e  studenti,  sordi  e  disabili…  E  solo  l’enorme  prestigio  della  moglie

            Elisabetta è costantemente riuscito a rimediare ai danni.
            Non  a  caso  l’ottantesimo  compleanno  del  principe  consorte  è  stato

            celebrato  da  un  pubblico  omaggio  destinato  a  consegnarne  il  ridicolo
            anche  alle  future  generazioni,  sotto  forma  di  un  volume  dal  titolo
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