Page 12 - Papaveri e papere
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divorziato da un marito che, stando alle sue accuse, la picchiava. 5arah
            non ci ha visto più. Per ben trentasei volte nell’arco di diciannove mesi lei

            o il marito Todd hanno contattato Walt Monegan, allora capo della polizia
            locale,  per  convincerlo  a  cacciare  dal  corpo  l’odiato  Wooten.  E  poiché
            Monegan nicchiava, la gover natrice perse le staffe e cacciò lui. Incauto

            provvedimento.  In  piena  campagna  elettorale,  un’indagine  parlamentare
            del suo Stato la trovò colpevole di aver infranto il codice etico e di aver
            abusato  del  suo  potere.  Memorabile  la  sua  replica:  «Sono  molto,  molto

            lieta  di  essere  stata  assolta  da  ogni  accusa  di  violazione  legale…  dal
            sospetto di un qualsiasi genere di attività non etica».

            Bella faccia di bronzo. Le è servita anche quando è riuscita a spendere ben
            150.000 dollari in vestiti, rossetti e cure di bellezza, pagati direttamente

            dal comitato elettorale repubblicano. Anche i sostenitori più fanatici hanno
            faticato  a  mandar  giù.  McCain  ha  cercato  di  difenderla,  lei  non  ha
            proferito parola. Ma un ex consigliere comunale di Wasilla, Niels Carney,
            ha ricordato in che modo Sarah aveva risposto alle obiezioni suscitate dai

            50.000 dollari spesi per il rinnovo del suo ufficio in municipio: «lo sono il
            sindaco,  e  posso  fare  quello  che  voglio  finché  un  tribunale  non  dice  II
            contrario».

            Che qualcuno le abbia parlato di Luigi XIV? Improbabile, ma la signora

            non ha pazienza con il dissenso. A un comizio a Richmond, in Virginia,
            perse le staffe: «Mi piacerebbe che questi contestatori avessero almeno il
            coraggio e l’onore di ringraziare i nostri veterani per avergli dato il diritto

            di protestareI»

            Peccato  che  fossero  suoi  sostenitori  che  si  limitavano  a  gridarle:  «Mon
            riusciamo a sentirti!» «Parla più forte!»




                            Dalle colombe dì Truman alle «noci» dì Johnson



            Uno  che  non  immaginava  nemmeno  lontanamente  di  diventare  il  leader
            della nazione più potente del pianeta era Harry Truman. Un tipo modesto,
            ex commerciante, era stato scelto come vice dal grandissimo Franklin D.

            Roosevelt, l’uomo che tirò fuori gli USA dalla Grande Depressione (anche
            in virtù dell’eccezionale sforzo bellico contro il nazismo) e che fu eletto
            alla  carica  ben  quattro  volte.  Ma  afflitto  com’era  dai  postumi  della

            poliome-  lite,  tremendamente  provato  dalle  responsabilità  della  guerra,
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