Page 15 - Papaveri e papere
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spalle qualche anno dopo, quando il presidente, ormai sul viale del
tramonto, incontrò in un piccolo stagno il famoso «coniglio assassino».
In realtà, era solo un coniglietto delle paludi, che aveva cercato di
saltare a bordo della barca su cui Carter pescava. Lui, per impedirglielo,
cominciò a menare colpi di pagaia, manco a difendersi da un alligatore.
E i giornali lo dileggiarono per essersi comportato «da vigliacco»
contro l’innocuo killer rabbit.
Ronald Reagan
«Miei cari compatrioti americani, sono lieto di annunciarvi che ho appena
firmato la legge che mette per sempre al bando la Russia. I
bombardamenti cominceranno tra cinque minuti.»
Era il 1984, e la Guerra Fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica aveva
appena toccato l’apice: gli ascoltatori, che non si perdevano un solo
messaggio radiotelevisivo di Ronald Reagan, stavano già precipitandosi
verso le cantine per mettersi in salvo, quando l’equivoco fu chiarito. Il
presidente stava soltanto provando il livello audio della trasmissione, e
aveva pronunciato l’infelice battuta senza accorgersi che purtroppo i
microfoni erano già accesi.
Questa rimane probabilmente la dichiarazione più famosa del leggendario
inquilino della Casa Bianca tra il 1981 e il 1988 (e potenzialmente la più
pericolosa… meno male che i tempi di reazione dei sovietici erano
saggiamente lenti!): ma l’attore asceso all’incarico più importante del
mondo fu, per tutti gli otto anni del doppio mandato, una vera miniera di
storielle, che nascevano anche dalla sue notevoli doti umoristiche.
Della premier britannica Margaret Thatcher, per esempio, disse: «È il
miglior uomo d’Inghilterra!»
Quanto alla politica, osservò che «è stata definita la seconda più antica
professione del mondo. Certe volte trovo che assomigli molto alla prima».
E di questi tempi, che impongono ai governi di stampare molta moneta
per battere la crisi, l’amministrazione Obama può consolarsi con