Page 16 - Papaveri e papere
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l’osservazione  del  vecchio  leader:  «Il  debito  pubblico  americano  è  così
            grande che può badare a se stesso».

            Reagan mostrava autentica maestria nel rovesciare le certezze del sapere

            acquisito, la logica banale delle verità largamente accettate, o di quel che
            oggi  si  definirebbe  «politicamente  corretto».  Tanto  che  talvolta  non  si
            capiva  bene  se  stesse  scherzando  o  avesse  semplicemente  proferito  una

            sciocchezza. Un paio di asserzioni rendono bene l’idea. E chiariscono che
            – come Bush junior vent’anni dopo  – anche lui non mostrava eccessiva
            sensibilità ambientalista:

            «Quante storie con questo inquinamentoI Gli alberi inquinano più delle

            automobili».

            Fosse detta sul serio o per scherzo, certo la battuta suscitò vero e proprio
            furore tra i gruppi «verdi» americani. Che non apprezzarono nemmeno la
            seconda puntata, dedicata stavolta al nucleare: dopo i fatti di Chernobyl,

            anche negli U5A erano pochi a prendere la questione sottogamba. Ma non
            il presidente Reagan, evidentemente:

            «Tutti i rifiuti di un anno di un impianto di energia atomica possono essere
            Immagazzinati sotto un tavolo».

            Confortante,  per  noi  italiani,  che  –  com’è  noto  –  abbiamo  qualche

            problema con i rifiuti, anche con quelli di tipo ordinario.




                                           Oche spagnole nel ranch
                                                    di “Dablia Bush”




            Quando un uomo diventa presidente, ed è costretto ad affidare la sua
            identità a una lettera, parte – bisogna riconoscerlo – da una situazione
            difficile.  «Dablia»  –  la  pronuncia  americana  della  lettera  W  –  ha

            segnato sin dall’inizio la leadership di Bush il giovane per la fastidiosa
            assonanza con «damb» (si scrive dumb), che vuol dire stupido, ottuso.
            Lungi da me l’idea di condividere questo giudizio tranchant, ma certo
            gli innumerevoli svarioni del soggetto non ne hanno migliorato la fama.

            Non  che  Bush  padre  risultasse  del  tutto  immune  dai  faux  pas.  In

            Giappone  ancora  ricordano  con  orrore  quella  sera  del  gennaio  1992,
            quando  davanti  alle  telecamere  il  presidente  americano,  in  pieno
            banchetto  di  Stato,  perse  i  sensi  e  vomitò  direttamente  in  grembo  al
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