Page 8 - Papaveri e papere
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Sarah «il Ringhio» contro Joe «lo scippo»
Alle nove della sera di giovedì 2 ottobre 2008 milioni di americani presero
posto davanti al televisore sicuri che di lì a poco ci sarebbe stato da
divertirsi. Mai regi strata una simile audience per un dibattito tra i numeri
due dei rispettivi ticket presidenziali, ma quello in programma tra Sarah
Palin, vice di John McCain, e Joe Bi- den, spalla di Barack Obama, si
annunciava davvero eccezionale, se già prima che cominciasse la stampa
lo aveva ribattezzato «il duello delle gaffe».
La democrazia ha i suoi riti e i suoi misteri. Tra questi ultimi, la signora
Palin occupa sicuramente un posto di rilievo. Che cosa mai avrà indotto
infatti un politico astuto come il senatore McCain a scegliersi una partner
come la governatrice dell’Alaska? Certo, voleva una donna per parlare
all’elettorato femminile, e una lontana da Washington per raggiungere
l’America profonda e far scattare la scintilla dell’autoidentificazione nelle
massaie del Midwest: ma non ce n’era, tra i repubblicani, almeno un’altra
un po’ più articolata, meno brava nella caccia all’alce ma più a suo agio
con la lettura? Non c’è dubbio che la tosta Sarah sia una superdonna: pesca
nel ghiaccio, maneggia pistole, fucili e arpioni, mangia hamburger di alce,
corre le maratone, pilota un idrovolante. Purtroppo mostra meno
dimestichezza con i dossier e le crisi internazionali. Quando la perfida
Katie Couric, della CBS, le ha chiesto quali giornali leggesse per tenersi
informata sulle vicende del mondo, si è capito che l’ala funerea della
catastrofe si allungava sulla bella pettinatura cotonata della signora
candidata. Prima la Palin ha cincischiato, senza riuscire a nominare
nemmeno una testata, e poiché l’intervistatrice insisteva, è sbottata: «Li
leggo tutti e nessuno. Tutti quelli che mi sono passati sotto gli occhi in
questi anni. Anche in Alaska siamo aggiornati».
«La governatrice avrà forse letto i giornali, ma si è persa parecchie puntate
per quanto riguarda l’attività della Corte Suprema americana, massima
custode dello spirito e del dettato costituzionale. Ancora davanti alle
telecamere della CBS, la solita cattivissima Couric le ha chiesto se
dissentisse da qualche sentenza della Corte: be’, fa lei, «certamente c’è il
caso Roe contro Wade su cui non sono d’accordo…» E si capisce,
trattandosi di un caso di aborto, fumo negli occhi per gli attivisti del
movimento provita. «E qualche altra decisione?» incalza la giornalista. La
Palin si gira le parole in bocca per parecchi minuti, ma alla fine è chiaro
che non riesce a spremere nient’altro.
Sempre a proposito di aborto si dimostra peraltro decisamente