Page 95 - Riflessologia della memoria
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Paolo a faccia in giù nella neve...















      La storia che stiamo per raccontare si presta molto bene a esemplificare il tema dei segnali
      dolorosi persistenti, quegli indicatori che a volte è consigliabile interpretare veramente come
      “campanelli d'allarme”.
         Il  nostro  protagonista  è  Paolo,  un  giovane  amico  di  ventisette  anni  che  vuole  scoprire
      l'origine di alcuni misteriosi dolori che lo assalgono anche due o tre volte alla settimana. In
      queste occasioni Paolo accusa un dolore alla spalla sinistra che definisce come trafiggente e,

      in concomitanza, scoppia anche un violento mal di testa.


        “In  realtà”,  spiega  Paolo,  “la  situazione  non  è  grave.  Nessun  medico  ha  trovato  una
      spiegazione plausibile e gli esami che mi hanno fatto fare non evidenziano nessun problema
      fisico. Dicono che potrebbe essere un po’ di infiammazione muscolare dovuta allo stress o
      alla postura... Ma questa risposta non mi convince. Ho la vaga impressione che ci debba
      essere dell'altro. E poi sono stufo di continuare a imbottirmi di antidolorifici...”.


        Questi fenomeni rendono Paolo nervoso e irascibile, anche perché non ne capisce il motivo,

      inoltre  anche  il  suo  umore  prende  una  piega  fastidiosamente  discendente  nelle  giornate  di
      malessere. Ci imbarchiamo con lui, ancora una volta, per scoprire cosa si nasconde dietro a
      questi sintomi poco chiari. In questo caso per iniziare l'indagine usiamo la Placca dell'anno in
      cui sono comparsi i primi sintomi dolorosi: il ventiseiesimo.
         Durante la carica della Placca cutanea Paolo sente risvegliarsi il dolore trafittivo alla spalla
      e il mal di testa, ma soprattutto ha una violenta sensazione di tristezza che gli stringe la gola. Il
      primo sogno che si presenta (la seconda notte dopo la stimolazione) è brevissimo, ma indica

      in maniera palese la strada da seguire:


        “Entro in una vecchia casa che non conosco, l'ambiente è scuro. Mi sento triste, anche se
      non so perché. Attraverso un corridoio e mi fermo davanti a una porta sulla quale compare
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