Page 93 - Riflessologia della memoria
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diverse ragioni.
In numerose occasioni abbiamo sperimentato il ritorno di una netta e vistosa sensazione
dolorosa localizzata soltanto riportando alla memoria di una persona un evento vissuto in
passato che aveva come “contorno” la medesima ripercussione fisica. In altre parole, un
avvenimento vissuto in modo traumatico viene registrato nella memoria con un corollario di
sensazioni emotive e fisiche che si risvegliano ogni qual volta il “film del passato” viene
riportato alla luce.
Non sempre un malessere è collegato così semplicemente a un comportamento fisico come
nei tre esempi all'inizio di questo capitolo. Anche un avvenimento stressante o emotivamente
doloroso può riflettersi su qualche zona del corpo. Tutti sanno che la tensione continua, il
nervosismo, la paura, come molte altre emozioni, possono alterare il buon funzionamento del
nostro organismo in maniera a volte peggiore rispetto, per esempio, a un'alimentazione
disordinata o a una postura scorretta...
Spingiamoci ancora oltre: può capitare di riconoscere l'insorgere di una sensazione
dolorosa in una persona che prova su di sé le ripercussioni di un trauma natale, prenatale o
addirittura appartenente a un progenitore. Nell'ultimo caso si tratta di una sorta di eredità
genetica emotiva che viene trasmessa alla discendenza. Questa memoria inconscia
“archiviata” nell'individuo può agire indisturbata proprio perché non è riconoscibile a livello
cosciente. Può essere risvegliata sollecitando le zone dermiche preposte alla registrazione
delle emozioni, e con essa emergerà anche tutto quel “contorno” fatto di effetti fisici.
Nella quotidianità può accadere che certi disturbi fisici si presentino senza che nessuno
operi volontariamente attuando le tecniche volte a riportare il ricordo alla coscienza. Le
memorie relative a eventi dolorosi, imprigionate nel fisico, emergono indipendentemente dalla
nostra volontà allo scoccare di un “rintocco” risonante. Quando una determinata data, una
particolare età, uno specifico avvenimento innescano la manifestazione di ricordi, anche
remoti, un individuo può essere colpito da dolori non spiegabili razionalmente e, in questo
come nella maggior parte dei casi, l'unico intervento utile per contrastare il dolore
sembrerebbe essere una terapia sintomatica. Con l'ovvio risultato di non scoprire le cause e di
conseguenza non risolvere il problema in modo definitivo.
Dolore: campanello d'allarme
Che cos'è, quindi, il dolore? Il dolore è un segnale! Un segnale che può trarre origine dai
motivi più disparati, ma che ha la funzione di richiamare l'attenzione.
Limitarsi a definire la zona affetta dal dolore e cercare di eliminarlo (anche se in alcune
circostanze può essere la soluzione più rapida e clemente) nella maggioranza dei casi equivale
a ignorare o disattivare il “campanello d'allarme”, che presto o tardi ricomincerà a farsi
sentire, alzando il tono di voce fino a che non saremo costretti a “prenderlo sul serio”.
La trasmissione genetica dell'emozione