Page 89 - Riflessologia della memoria
P. 89

tragica storia”.


        Si  spiega  così  perché,  bussando  alla  porta  del  quarto  anno  di  vita,  siano  emerse  le

      sensazioni di abbandono verificatesi nell'età adulta: è nel passato che vanno ricercate le radici
      delle future ripercussioni.


        Anna decide di approfondire l'argomento attraverso la meditazione (tecnica che pratica da
      molti anni) usando come punto di partenza il disinteresse dimostrato dai due uomini del sogno,
      ma presto si trova a vedere se stessa all'età di 3 o 4 anni, vestita col saio di San Francesco,
      davanti al portone di una chiesa. In uno stato di coscienza alterato dalla meditazione, viene
      così  costruito  un  collegamento  tra  il  disinteresse  sognato  e  l'abbandono  vissuto.  Il  primo
      episodio traumatico si è dimostrato così consistente da costituire un punto di aggancio per tutte

      le situazioni assimilabili all'abbandono. Le tracce emotive cristallizzatesi all'età di 3 o 4 anni
      inducono il risveglio della condizione di pianto e disperazione ogni qualvolta il disinteresse
      (parola chiave anche del primo abbandono) si manifesta.
         Nel corso della meditazione si manifesta, in stato di sogno lucido, anche un altro evento:


        “L'immagine  di  me  stessa  (a  quattro  anni)  è  percepibile  contemporaneamente  alla  mia
      presenza attuale. La bambina mi porge una chiave che osservo, non sapendo che farne. Con

      lo sguardo mi invita a provarla nella serratura della porta della chiesa. La inserisco nella
      toppa, la porta si apre e, dietro, si vede l'aperta campagna. In fondo a destra c'è un salice
      piangente”.


        La  chiesa  è  un  luogo  dove  ci  si  reca  per  chiedere  conforto,  specialmente  nei  momenti
      difficili della vita. Il ruolo di protezione svolto dalla chiesa si ricollega alla funzione della
      madre  che  ama  e  protegge.  Annabambina  ha  la  chiave  per  entrarvi.  La  chiave  è  un  chiaro
      simbolo  di  potere,  annuncia  la  scoperta,  l'opportunità  che  conduce  al  successo.  La  piccola
      possiede la chiave e la porge alla donna adulta, che ora è capace di inserirla nella serratura e

      aprire  la  porta.  Al  di  là  si  mostra  la  campagna,  che  denota  il  bisogno  di  fare  chiarezza
      operando  in  solitudine,  e  il  salice,  che  richiama  l'attenzione  sulla  tristezza  collegata  con  il
      ritorno  al  passato.  Il  prossimo  passo  dovrà  essere  quello  di  abbandonare  l'eccesso  di
      sentimentalismo e la conseguente tendenza a compiangersi. Nel sogno della notte successiva,
      troviamo riproposto il tema dell'abbandono, con un principio di liberazione:


        “Partecipo a un seminario molto affollato. È sera e il sole sta tramontando. Il docente,

      che conosco bene, scompare. Una donna mi informa che è andato via perché è morta la
      figlia di 3 anni. Una pena profonda mi invade e piango”.


        Il  seminario  rappresenta,  senza  alcun  dubbio,  un'occasione  di  apprendimento  per  i
      partecipanti.  La  lezione  che  l'inconscio  propone  è  celata  in  una  scena  che  ribalta
      completamente il punto di vista della bambina sofferente, portando in primo piano un evento
      doloroso (la morte della piccola), visto però attraverso gli occhi dei genitori.
   84   85   86   87   88   89   90   91   92   93   94