Page 117 - Riflessologia della memoria
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Memoria, veicolo del karma















      Sappiamo che esiste (e lo abbiamo già considerato in altre parti di questo libro) un sistema di
      archiviazione  automatico  delle  impressioni  che  l'uomo  riceve  nel  corso  della  vita,  ma
      l'esperienza (e non soltanto la nostra) dimostra che possono emergere anche ricordi che, pur
      scavando  nell'esistenza,  non  risultano  appartenere  al  soggetto.  A  volte  ricordi,  emozioni  e
      paure sono riconducibili a esperienze vissute da qualche antenato, altre volte non è possibile
      nemmeno  questa  interpretazione.  Sappiamo  però  che  la  memoria  storica  di  una  famiglia  si

      perde presto in linee genealogiche non facilmente rintracciabili. Ciònonostante, certi ricordi
      possono essere interpretati anche come memorie provenienti da altre incarnazioni.
         Possiamo allora ipotizzare con un ragionevole margine d'errore che, oltre a registrare le
      memorie del proprio vissuto, l'essere umano porti in sé la storia dei suoi avi e di esperienze di
      vita diverse dall'attuale? Noi siamo certi che sia così!

         Abbiamo  riscontrato  che,  sorprendentemente,  anche  i  ricordi  non  rintracciabili  nella
      biografia personale di un soggetto spesso non agiscono come mere “fantasie”, ma si portano
      appresso  un  intenso  corredo  emotivo  e  associativo,  in  maniera  molto  simile  ai  ricordi
      personali. A volte provocano ripercussioni fisiche proprio in un'ottica coerente con i disturbi
      psico-somatici.  Una  domanda  sorge  spontanea:  com'è  possibile  che  un  uomo  somatizzi
      esperienze  mai  fatte?  O  ancora:  come  può  una  persona  registrare  in  maniera  traumatica  un
      evento mai vissuto?

         Come  se  non  bastassero  le  resistenze  razionali,  si  aggiunge  il  fatto  che  di  solito  questo
      genere di memorie difficilmente affiora a livello cosciente, ma restano per lo più al di sotto
      della  soglia  della  consapevolezza.  Nonostante  ciò,  i  loro  effetti  sembrano  risvegliarsi  in
      concomitanza  di  qualche  ignota  ricorrenza.  Ciò  vuol  forse  dire  che  portiamo  impressi  nel
      corpo programmi che si attivano soltanto in risposta a determinate sollecitazioni esterne, e
      comunque in maniera inconsapevole?
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