Page 115 - Riflessologia della memoria
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età  in  questione  attraverso  la  sensibilità  cutanea  delle  Placche  degli  anni:  ventottesimo,

      ventinovesimo,  trentesimo  e  trentunesimo.  Confrontandole  tra  loro,  Carlo  indica  con
      precisione  la  Placca  del  ventottesimo  anno  come  la  più  sensibile.  Pertanto,  privilegiamo
      questa zona per portare a compimento una nuova stimolazione. Ecco la risposta onirica:


        “Mi trovo con mia moglie sulle rive di un fiume, in una specie di spiaggia che conosco. È
      un  posto  sul  Po  dove  andiamo  con  la  bella  stagione  quando  vogliamo  concederci  una
      giornata di svago fuori dal traffico cittadino. Abbiamo steso i teli a una mezza dozzina di
      metri dal letto del fiume, lasciandovi appoggiati sopra i vestiti, le chiavi, i telefoni, il mio
      portafogli, eccetera. Ci siamo allontanati di qualche decina di metri per recarci a bere una

      bibita  al  chiosco  del  bar  vicino.  Questo  piccolo  locale  (che  esiste  veramente)  ha  una
      posizione leggermente soprelevata rispetto alla spiaggia, ma dal tavolino al quale siamo
      seduti la vista dei nostri teli è impossibile.
         A  un  certo  punto  provo  un'incontrollabile  sensazione  di  ansia  e  dico  a  mia  moglie  di
      muoversi, perché le acque del fiume si stanno ingrossando e non possiamo lasciare le nostre

      cose incustodite: l'acqua si porterà via tutto. In effetti, fatti pochi passi verso la spiaggia,
      vedo che il fiume è già uscito dal suo corso e ha inondato l'intera area. Quando arrivo al
      mio  telo,  pressoché  certo  di  aver  perso  tutto,  vedo  che  qualcuno  (la  cui  presenza  non  è
      avvertibile,  come  se  si  fosse  già  allontanato)  ha  avuto  cura  di  ripiegarlo,  avvolgendo
      all'interno gli oggetti che avevo lasciato.
         Apro l'involto e controllo che non manchi nulla. In effetti così sembra: ci sono persino i
      pantaloni  e  la  maglietta,  che  sono  inspiegabilmente  asciutti.  D'un  tratto,  come  se  un
      pensiero istantaneo mi raggiungesse dall'esterno (ho la sensazione che chi si è occupato

      della protezione degli oggetti voglia avvisarmi), comprendo che in realtà qualcosa manca:
      si tratta di una penna stilografica e delle banconote che tenevo in un fermasoldi.
         Questa  scoperta  mi  agita  moltissimo,  anche  se,  oggettivamente,  la  perdita  non  è
      consistente e dovrei invece rallegrarmi di aver ritrovato le chiavi di casa, quelle dell'auto e
      i  miei  documenti  sani  e  salvi.  Mentre  raccolgo  le  mie  cose  ho  la  forte  sensazione  che

      manchi anche una chiave nel mazzo di casa, ma controllando bene mi sembra che ci siano
      tutte. Mi sveglio un po’ agitato”.


        Il sogno sembra suggerire la possibilità di una grave perdita dovuta all'acqua, perdita che
      potrebbe interessare la propria storia e la propria autonomia (le chiavi di casa e dell'auto), la
      propria identità (i documenti) e l'aspetto sociale della personalità (vestiti ed effetti personali).
      Ma il pericolo alla fine si traduce solamente in una parziale perdita finanziaria (i soldi) e in
      qualcosa collegato alla scrittura (la penna stilografica). Quest'ultimo segnale è interpretabile
      in molti modi. Cosa si può scrivere con una penna? Lettere, documenti, atti notarili, giudiziari,

      eccetera. Dovremo scoprirlo.
         Per  il  momento  non  è  ancora  possibile  comprendere  il  vero  significato  occulto  della
      rappresentazione onirica. Però, ben sapendo che la ricerca interessava elementi attinenti alla
      famiglia, una traccia concreta è già in nostro possesso. A Carlo non resta che indagare nella
      biografia familiare per scoprire se esiste un avvenimento che abbia condotto a una perdita di
      denaro connessa con qualche contratto scritto e, soprattutto, con un'ondata. L'acqua, in questo
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