Page 120 - Meditazione sui colori
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brillante e carica di energia.

         5)  Questa sfera di luce bianca è purezza, candore, verità, potenza sfolgorante dello Spirito.
         6)  Inspiro profondamente, breve apnea, espiro lentamente. (sempre dal naso)
         7)  Ora mi concentro alla fronte e respiro in modo rilassato e tranquillo in quel punto.
         8)    Con  l’immaginazione  creo  nella  mano  destra  una  sfera  di  luce  indaco,  sempre  più
             brillante e carica di energia.
         9)    Questa  sfera  di  luce  indaco  racchiude  il  mio  profondo  desiderio  di  conoscenza
             trascendente, di trasformazione e di accesso al piano spirituale.

        10)  Inspiro profondamente, breve apnea, espiro lentamente.
        11)  Espirando, immagino ora che dalla sfera bianca scenda lentamente un flusso brillante di
             energia iridescente, fino a raggiungere la sfera indaco.
        12)  Inspirando, immagino che la sfera indaco sviluppi un flusso brillante di energia blu-
             viola che sale lentamente, fino a raggiungere la sfera bianca.
        13)  Continuando la visualizzazione in sintonia con la respirazione, creo un vero e proprio

             circuito di energia che scende bianca e risale indaco.
        14)    Potenzio  così  la  mia  consapevolezza,  la  percezione  olistica  della  realtà  e  la  facoltà
             intuitiva.  Elevando  la  mia  coscienza  come  un’offerta,  accolgo  come  una  benedizione
             l’energia trasformatrice dello Spirito.



      8. LO STRALE DI LUCE INDACO

      In piedi, gambe aperte, un po’ piegate, mani appena sotto l’ombelico con i palmi rivolti
      verso  l’alto  e  i  polpastrelli  a  contatto,  occhi  aperti.  L’esercizio  deriva  dalla  pratica  del
      Baduanjin (= “Otto pezzi di broccato”), antico metodo cinese per ricaricarsi di energia,
      una  perfetta  unione  tra  meditazione  e  ginnastica  dolce,  ideato  durante  la  dinastia  Song
      (960-1279), secondo la leggenda, dal generale Yeuh Fei per rendere più forti i suoi soldati.

      “Tendere un arco su entrambi i lati come per colpire un’aquila” (Zuo you kai gong si she
      diao), rielaborato in chiave cromatica e reinterpretato simbolicamente, unisce ai benefici
      effetti  fisici  (migliora  la  funzionalità  della  colonna  vertebrale,  allevia  dolori  cervicali  e
      sciatica)  quelli  mentali  della  concentrazione  e  della  visualizzazione,  che  favoriscono  il
      potenziamento  della  volontà  e  la  circolazione  dell’energia  vitale  grazie  alla  forza  del

      pensiero. È importante che ogni movimento sia compiuto con gesti molto lenti, consapevoli,
      in perfetta sintonia con il ritmo respiratorio. Durata: 10 minuti.


         1)    Scelgo  un  obiettivo  che  desidero  raggiungere  (qualcosa  d’importante,  la  cui
             realizzazione mi sta molto a cuore): mi concentro su di esso intensamente e lo visualizzo
             come un bersaglio (il centro di un cerchio) alla mia destra, qualche metro più in alto.
         2)  Ruoto lentamente sui talloni verso destra e, piegando la gamba destra fino a formare un
             angolo di quasi 90 gradi, sposto il peso del corpo sul piede, mentre la sinistra si allunga
             tesa,  così  da  creare  una  posizione  “marziale”  di  stabile  equilibrio  (mani  ferme

             all’ombelico).
         3)    Inspirando,  tendo  lentamente  il  braccio  destro  in  direzione  del  bersaglio,  come  per
             afferrare dolcemente un arco sospeso nell’aria.
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