Page 90 - La coppia intrappolata
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76 3 Le emozioni coinvolte
3 versi bisogni: prendiamo per esempio il succube che ha sia il bisogno di essere ama-
to e contenuto sia il bisogno di essere libero e indipendente e ha introiettato in ma-
niera distorta che un bisogno esclude l’altro, questo è fonte di un conflitto interiore
per lui, e gli genera malessere) sono quelle che meritano molta più attenzione da par-
te dello psicoterapeuta perché è materia clinica, in quanto appartengono allo studio
individuale della personalità dell’individuo in esame e dell’elaborazione dei suoi con-
flitti interiori.
Il concetto di esperienza dell’accettare il limite per la realizzazione di un proprio
desiderio è trattato anche da Jung che individua in questo passaggio la salute psichi-
ca di un individuo così come al contrario rifiutare e non elaborare in maniera costrut-
tiva un limite è indice di una personalità psicologicamente in difficoltà.
Sarà O. Rank (1914) a sottolineare che il nevrotico è colui che non riesce ad as-
similare la sconfitta, la frustrazione o il fallimento di un determinato suo bisogno e
anziché concepire la vita come un incessante “adattamento creativo” resterà fissato
e bloccato a esercitare un controllo ossessivo sulla sua realtà e amplierà il suo biso-
gno di ricerca di sicurezza non altrove, ma si fisserà sull’oggetto della sua frustra-
zione.
Giovanni: “Monica è andata via e io non mi rassegno, mi faccio del male nel con-
tinuare a cercarla, a pedinarla. La chiamo per telefono senza parlare, mi basta senti-
re la sua voce. È un’ossessione, provo l’impulso a livello fisico di farlo, anche se la
mia mente mi dice che non devo farlo, non ci riesco”. Nel comportamento di Gio-
vanni possiamo notare sia il controllo ossessivo che esercita su Monica sia un altro
aspetto della frustrazione che è la sensazione di impotenza. La percezione di non po-
ter far nulla per modificare la situazione reale.
Perls afferma che l’esperienza della sofferenza costituisce un passaggio insoppri-
mibile di ogni processo di crescita. In conseguenza di ciò, l’atteggiamento mentale
di “apertura” e persino di abbandono verso il dolore, promuove la crescita e un ra-
pido superamento del dolore stesso. Al contrario l’atteggiamento di “chiusura” e di
“resistenza” blocca la crescita e alimenta i sintomi nevrotici.
Le reazioni alla frustrazione sono diverse, quelle che utilizza il succube sono “l’in-
tensificazione dello sforzo” che di per sé è una reazione adeguata, ma il succube la
esaspera fino ad ammalarcisi. L’intensificazione dello sforzo consiste nell’intensifi-
care lo sforzo necessario per superare l’ostacolo, mobilitando gli stessi strumenti, ma
con un lavoro più intenso, con uno sforzo più concentrato.
Miriam: “Mimmo è sempre stato egoista, badava solo a se stesso e mi faceva sen-
tire sempre inadeguata, come la sensazione che non mi impegnassi abbastanza per
renderlo felice e sereno. E più lui si lamentava di me, più dentro di me scattava quel-
la vocina che mi diceva ‘posso fare di più’ ‘adesso m’impegnerò, sacrificherò di più
me stessa per farlo felice’. Ho fatto i salti mortali pur di prevenire qualsiasi situazio-
ne nella quale poteva riprendermi, tutto questo mi è costato tanto stress ed esauri-
mento di energie da parte mia e dal suo canto tanto trovava sempre il pelo nell’uo-
vo per darmi addosso: se ci penso non so neppure io come ho retto un livello di tale
e intensa frustrazione. A volte era proprio più facile impazzire che continuare ad an-
dare avanti”. “Anche la frustrazione come donna, ne vogliamo parlare? Non mi so-
no mai sentita gratificata da lui, impazzivo nell’aggiustarmi, nel farmi carina e nel