Page 89 - La coppia intrappolata
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3.5 La frustrazione
In psicologia definiamo lo stato di frustrazione quello nel quale un individuo è bloc-
cato od ostacolato nella realizzazione delle proprie esigenze, dei propri bisogni. È
un’esperienza che ci accomuna tutti perché non esiste individuo che non incontri osta-
coli al soddisfacimento di esigenze.
Il termine frustrazione è stato introdotto per la prima volta da Freud che ritene-
va la frustrazione utile per lo sviluppo dell’Io e per il suo adattamento alla realtà (Ri-
coeur, 1965; Jaspers, 1950; Maier, 1947).
Secondo Freud la salute mentale di un individuo è fortemente condizionata dal-
la sua capacità di aderire alla “realtà”. Lo sviluppo psicologico del bambino sarà quin-
di determinato in maniera preponderante dalla sua capacità di accettare i limiti e le
norme posti in primis dal padre nella sua relazione affettiva con la madre. A suo av-
viso questo è un passaggio fondamentale nei confronti dei rapporti interpersonali fu-
turi e nei confronti di un equilibrato sviluppo psichico.
Il bambino, vivendo nel suo ambiente, è sottoposto a una lenta, graduale e ocu-
lata somministrazione di mirate frustrazioni il cui scopo è rendere il bambino in gra-
do di sopportare, gestire e superare le frustrazioni che mano a mano incontrerà nel-
la vita. Dall’attesa del cibo quando il bambino ha fame e lo reclamerà con il pianto,
all’ostacolarlo nel momento in cui intraprende un percorso (quando inizia a muove-
re i primi passi e il genitore si accorge che nella direzione che il bambino ha in men-
te c’è lo spigolo del tavolo che non riesce ancora a deviare) a tutti i vari no che ac-
compagneranno la sua crescita (Asha Phillips ha scritto a tal proposito un libro inti-
tolato I no che aiutano a crescere).
I genitori sono per il bambino la prima fonte di frustrazione e sono propedeutici
nell’aiutarlo a sopportare e superare le frustrazioni che troverà lungo il cammino di
maturità. Ovvio che se i genitori sono troppo severi la frustrazione che il bambino
andrà a vivere sarà eccessiva e il bambino elaborerà degli schemi difensivi che sono
le “reazioni alla frustrazione” particolari e lasceranno in lui una traccia.
Anche l’iperprotezione dei genitori (che nasconde la loro eccessiva ansia e pau-
ra nei confronti del bambino per la sua incolumità) è vissuta dal bambino come una
somministrazione eccessiva di frustrazione perché questa limita e frustra il suo bi-
sogno di autonomia. Così come genitori troppo lassivi e remissivi creano difficoltà
al bambino che non è abituato a sperimentarsi con le adeguate frustrazioni e cresce-
rà “viziato” avendo seri problemi da adulto nel sopportare la frustrazione.
Il bambino, attraverso l’accettazione di situazioni frustranti consone al suo svi-
luppo, imparerà ad assimilarle e gradatamente sarà in grado di incorporare i valori e
le regole dell’ambiente in cui cresce. Ovviamente le frustrazioni causate dall’ambien-
te inanimato sono quelle che il bambino e l’adulto sapranno accettare di più perché
non hanno un significato aggiunto. Quelle invece che derivano dall’ambiente uma-
no e sociale sono quelle per le quali si hanno più difficoltà e possono causare pro-
blemi superando la soglia di resistenza individuale.
Le frustrazioni dovute a caratteristiche della persona, a condizioni inerenti alla
complessità psicologica dell’individuo (quelle cioè relative ai conflitti interni di di-