Page 95 - La coppia intrappolata
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3.7 La depressione 81
Michela: “In questo mio stato metto in dubbio anche la mia intelligenza, mi di-
co che non posso esserlo se mi sono ridotta a vivere schiava di un uomo. Una don-
na intelligente non ci sarebbe mai incappata. Questi pensieri mi frustrano ancora di
più e mi fanno sentire abbattuta, senza forze, senza entusiasmo, distaccata da tutto
e da tutti, profondamente depressa e scoraggiata”.
Pierpaolo: “Sebbene non creda di essere stupido, non capisco perché non ho la
stima necessaria per dare spazio ai miei bisogni e a non avere paura di realizzarli.
Questa lucidità mi deprime ancora di più. Mi sento annientato”.
Il succube si sente perso, smarrito, assente, come colui che non riesce più a ri-
prendere il senso della propria vita. Con la sintomatologia che presentano, esprimo-
no tutti un grido di aiuto per il bisogno impellente di cambiare per non soccombere.
Un bisogno di radicale cambiamento nella loro vita.
Il succube soffre perché ha abbandonato la sua dimensione più autentica.
La grave ferita, che si trascina dentro di sé per aver vissuto originariamente un
sentimento di non essere stato accettato, accolto e amato da quelli che per lui rap-
presentano le persone più significative e importanti della sua intera esistenza, i ge-
nitori, ha segnato l’idea che lui ha di se stesso. Per sopravvivere a una ferita così gra-
ve il bambino non ha avuto altra possibilità che soffocare i propri sentimenti, e que-
sto porta a perdere il contatto gradatamente con se stesso.
Quando il succube capirà che la sua depressione è un’occasione per guardarsi den-
tro e riprendere il contatto con le proprie emozioni comincerà a nutrire di nuovo la
propria vita psichica. Inizierà con la psicoterapia a eliminare e a scrollarsi di dosso
tutte le convinzioni che non gli appartengono. Eliminerà la rabbia distruttrice e tra-
sformerà la sua energia devastante in energia vitale. In un lavoro di questo tipo è fon-
damentale prestare attenzione ai sintomi psicosomatici e a decodificarli nel giusto
modo. È il primo passo per iniziare a crescere. Crescere vuol dire soprattutto libe-
rarsi da tutta una serie di condizionamenti e dalla paura di infrangere imposizioni e
regole interiorizzate, adottando un comportamento assertivo senza rinunciare a sé.
Questa presa di coscienza genera ansia, attacco di panico, ma la psicoterapia aiute-
rà il succube a procedere per gradi e ad accompagnarlo nella sua totale presa di con-
sapevolezza.
Quando il succube ha difficoltà nell’intraprendere un percorso di presa di coscien-
za e di consapevolezza mette a rischio il suo stato di salute, già abbastanza compro-
messo e ammalerà il proprio corpo.
La psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI), nata negli anni ’30 dai lavori sul-
lo stress di Hans Selye (1936; Pancheri, 1980), è una disciplina che si occupa delle
connessioni esistenti tra i sistemi endocrino-nervoso-immunitario e che vede la ma-
lattia come “blocco” della comunicazione tra essi e la psiche. Tutti i vari studi con-
dotti a tal fine confermano quanto uno stress mentale/psichico possa compromette-
re seriamente la funzionalità dell’organismo e quindi ammalare seriamente il corpo.
L’ansia, l’insonnia, le crisi di pianto, la depressione, i disturbi tiroidei, quelli le-
gati al ciclo mestruale, l’impotenza, l’infertilità, i disordini alimentari (anoressia, bu-
limia), allergie, malattie autoimmuni, invecchiamento, dipendenze da alcol o sostan-
ze, sono tutte manifestazioni di patologie connesse allo stress e allo stato ossidativo
che ne consegue.