Page 99 - La coppia intrappolata
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4.1 Razionalità e vulnerabilità 85
Il primo passo da fare è lasciarsi alle spalle le qualità magiche che attribuivamo
al partner amato e a quel rapporto così tanto idealizzato.
Con troppa facilità si dimentica l’importanza reale del meccanismo di causa ed
effetto nel processo di interazione che caratterizza qualsiasi tipo di rapporto inter-
personale, e in special modo quello sentimentale.
Cominciamo mano a mano a dirigerci verso il canale giusto per uscirne quando co-
minciamo a riconoscere i tratti ossessivi di questo tipo di amore e di relazione senti-
mentale. Del resto la dipendenza dall’amore (soprattutto dall’idea che abbiamo dell’a-
more) si distingue dal sano e normale desiderio di un rapporto appagante proprio per-
ché i sentimenti che l’accompagnano sono ampiamente esagerati, distorti e instabili.
Uno schema profondamente sbagliato è quello di attribuire la nostra energia, la
nostra capacità lavorativa e finanche la nostra capacità di relazioni sociali, magari co-
struita negli anni, alla presenza accanto a noi del nostro partner, sminuendo così per-
sino la vita stessa che conducevamo prima di incontrare il “grande amore”.
Tutto quello che abbiamo dentro viene messo in secondo piano, se non addirit-
tura non considerato, nel momento in cui non si è appagati dalla relazione sentimen-
tale. Ci si spoglia mano a mano del proprio valore e lo si regala e attribuisce al part-
ner, all’altro, in definitiva fuori da noi. Così facendo perdiamo giorno dopo giorno
la consapevolezza del nostro valore compromettendo paradossalmente il coraggio,
la libertà, l’orgoglio di essere, nel bene e nel male, noi stessi. Ci si dissolve arric-
chendo l’altro, attribuendogli il nostro valore. Il punto in questione quindi non è l’a-
mato, ma il nostro reale valore personale. Il punto non è la persona alla quale abbia-
mo attribuito tutti i bisogni interni di cui avevamo bisogno, tutte le convinzioni che
ci portiamo segretamente dentro di noi, tutte le aspettative che nutriamo dalla vita,
ma il nucleo del problema è il rapporto che abbiamo con noi stessi e quanto effetti-
vamente ci amiamo, ci consideriamo e ci stimiamo.
La dipendenza da un aggancio nevrotico rappresenta, in primis, un tentativo di
risolvere nel complesso i problemi connessi alla propria stima di sé, alla propria com-
pletezza e alla propria approvazione.
Soprattutto nell’aggancio nevrotico tutti i pensieri, i sentimenti e le fantasie che
si hanno nei confronti della persona amata costituiscono una forma di sollievo da que-
sta profonda sensazione di insicurezza e di vuoto. Un vuoto dato dall’incapacità di
rendersi conto del proprio valore, della reale consapevolezza di se stessi.
Le persone sane tendono a cercare nella loro vita equilibrio e varietà, le persone
dipendenti sono disposte a sopportare qualsiasi cosa pur di vivere nell’illusione del-
l’appagamento sentimentale che ossessivamente rincorrono. La gravità consiste nel
fatto che questo bisogno può diventare tanto potente da persistere malgrado le con-
seguenze negative che ne derivano a livello fisico ed emotivo.
L’attribuire tanto valore e il creare una tale dipendenza nei confronti di una rela-
zione amorosa che non ci soddisfa, e che ci fa soffrire, trae origini nella convinzio-
ne mentale e nel pensiero distorto “che non si è nessuno se non si ha qualcuno vici-
no”.
Avere bisogno dell’amore è normale e naturale, ma questo non significa che bi-
sogna sentirsi inutili, vuoti e disperati se l’amore manca. La dipendenza che si instau-
ra in un aggancio nevrotico è un modo superficiale e autodistruttivo per sentirsi