Page 53 - La coppia intrappolata
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2.1  Descrizione dettagliata di tre casi emblematici             39


                “…Dopo tutto quello che mi ha fatto e mi ha detto, a volte credo che avesse ragione; anche se a
                volte sapevo che Umberto stava esagerando, non riuscivo a ribellarmi…”.
              A suscitare l’angoscia di Pierpaolo non erano tanto le aggressioni dichiarate di Umberto, quanto le
              situazioni vissute e di cui aveva il dubbio di essere in parte responsabile.
              Pierpaolo, pur avendo la sensazione di star subendo ingiustizie e gratuite angherie da parte di
              Umberto, non era però meschino quanto l’altro e non sapendo far valere “la sua ultima parola” non
              gli era restata, come unica via di uscita, che quella di sottomettersi così da portare avanti la relazio-
              ne sentimentale. Una sottomissione che gli ha causato una grave perdita d’identità.
              Pierpaolo aveva conosciuto Umberto in una pinacoteca, e fu un amore a prima vista, con “un’alchi-
              mia intellettiva e sessuale senza precedenti”, si rendeva conto che senza dubbio aveva incontrato un
              personaggio interessante.
              Laureato in filosofia, figlio di un industriale, Umberto “non aveva bisogno di lavorare, lo faceva per
              diletto, ecco perché non capiva i miei impegni lavorativi; io il posto di lavoro me l’ero guadagnato,
              lui saltellava da un posto all’altro, in base ai suoi capricci e previa telefonata del papà, anzi del papa-
              rino”. Umberto trascorreva le giornate a soddisfare i suoi vari capricci. Pare che la sua peculiarità e
              forza fosse l’insensibilità, di cui era proprio un campione. Pierpaolo lo descriveva come lontano anzi
              disinteressato delle emozioni complesse altrui, e molto abile nell’arte della seduzione che sapeva
              usare molto bene. Lo manipolava solo per mantenere “il pesce all’amo” fino a quando gli pungeva
              vaghezza.
              Umberto era riuscito a instillare in Pierpaolo, innamoratissimo di lui, tutta una serie di condiziona-
              menti che lo avevano in un certo senso paralizzato, ponendolo in uno stato di indeterminazione e di
              incertezza, e trattenendolo così in suo potere.
              Questo stato di cose si era venuto a creare anche perché Pierpaolo era completamente affascinato e
              preso dalla stravaganza di Umberto, allentandosi sempre di più da una possibile consapevolezza del
              proprio crescente disagio e del prezzo che stava pagando per quella relazione.
                “…Ora che in terapia ripenso a lui riesco a vederlo con occhi diversi, forse questa volta con occhi
                senza veli. Quello che più mi faceva salire la bile era quella sua aria di superiorità: si atteggiava a
                campione del bene e del male, e quando ti parlava lo faceva sempre con aria distante, moralizzatri-
                ce, come fosse lui il solo depositario delle verità, e gli altri, me compreso, delle nullità.
                Anche se sapevo di essere io nel giusto, questa sua immanente aria di infallibilità e irreprensibilità
                mi metteva in una situazione che solo ora riconosco essere di profondo disagio e di disorientamen-
                to. Mi sentivo sempre colto in fallo, ma soprattutto sentivo di essere davvero in fallo. Era una situa-
                zione assurda, in cui esistevano solo lui e i suoi bisogni; egli desiderava da parte mia completo inte-
                resse e dedizione, lui invece manifestava sia con comportamenti non verbali che verbali, una tale
                mancanza di interesse e di empatia verso di me che mi faceva letteralmente impazzire. A lui era
                tutto dovuto…”.
              Umberto manteneva una distanza affettiva che gli permetteva di non impegnarsi realmente, ma
              pretendeva da Pierpaolo completa dipendenza.
              La storia tra loro due durò tre anni, ma solo verso l’ultimo anno Pierpaolo era riuscito a capire che lui
              per Umberto non esisteva in quanto persona, ma solo in quanto fonte e alimento di forza e freschez-
              za vitale.
              Pierpaolo aveva delle bellissime qualità, ne era naturalmente dotato, e Umberto cercava invece in
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