Page 30 - La coppia intrappolata
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16 1 Individui e strutture di personalità in una particolare modalità di essere in coppia
1 ri. La confusione nel bambino era data proprio dalle richieste contraddittorie dei ge-
nitori e dal loro continuo non fare ciò che predicavano.
Teoria di L. Salzman (1973): gli individui con OCPD si caratterizzano per il lo-
ro bisogno eccessivo di controllo e di perfezionismo scaturito dalla necessità di do-
ver superare il sentimento doloroso di sentirsi indifesi. Per questo motivo cercano di
sviluppare il loro sapere e intelletto al punto da essere onniscienti e cercano il per-
fezionismo per non correre rischi ed errori e sopperire al disagio rispetto alla loro vi-
ta emotiva che viene esperita al di fuori del controllo cosciente.
Teoria di Millon T. (1981): la sua teoria presenta l’individuo con disturbo OCPD
identificandolo con un unico aggettivo, “conforme”. Sostiene che il bambino sia sta-
to cresciuto da genitori che non hanno mai incoraggiato la sua autonomia, anzi piut-
tosto l’hanno osteggiata. Così il bambino non ha mai potuto sperimentare una pro-
pria identità, una propria autonomia e vive conformandosi ai severi standard interio-
rizzati dei genitori e di tutte le altre figure significative che lo hanno accompagnato
nella sua crescita.
In base al DSM-III-R la caratteristica essenziale del OCPD è una “modalità per-
vasiva di perfezionismo e di inflessibilità che inizia entro la prima età adulta, ed è
presente in una varietà di contesti, come indicato da almeno cinque degli elementi
indicati nel DSM”.
Il succube, più che riconoscersi nei criteri diagnostici del DSM, ha una comu-
nanza con l’OCPD più nella struttura dei processi di pensiero.
“Gli ossessivo-compulsivi sono caratterizzati da un determinato contenuto, stile
e struttura dei loro processi di pensiero. I pensieri degli ossessivi sono spesso irra-
zionali e disfunzionali e conducono a emozioni e comportamenti disadattativi e a ri-
sposte fisiologiche. I pensieri automatici dell’ossessivo-compulsivo sono basati su
determinate assunzioni che essi hanno su se stessi e sul mondo. Per esempio: ‘Do-
vrei fare qualcosa di produttivo anziché leggere sul sofà questo libro’ oppure ‘Que-
sto lavoro devo farlo perfettamente’ ‘Dovrei fare questa cosa che mi hanno detto’ ecc.”
(Mc Fall e Wollersheim, 1979).
Anche il succube ha un suo schema mentale e di conseguenza alimenta determi-
nati pensieri basandosi su determinate assunzioni che ha di se stesso e del mondo che
lo circonda. Qui di seguito sono riportati alcuni pensieri automatici degli OCPD:
• “ci sono comportamenti, decisioni ed emozioni giusti e sbagliati” – Il succube
ha nella sua mente tutta una serie di comportamenti giusti e altri che reputa sba-
gliati, tutto ciò che non rientra nel suo campo limitato è imperfetto e quindi sba-
gliato;
• “devo evitare di commettere errori per essere degno di valore” – Questo pensie-
ro è il preferito dal succube e per onorarlo si sottopone a dei sacrifici che lo por-
tano ad annullare totalmente quelli che sono i suoi bisogni, pur di non deludere
il dominante. Giacché è impossibile essere perfetti, ecco che il succube si sente
depresso e con bassa autostima e presta maggiormente il fianco alle angherie del
dominante;
• “commettere un errore significa meritare delle critiche” – Questo pensiero rin-
forza e alimenta il senso di colpa che il succube vive. Giacché nella vita è inevi-
tabile non commettere errori, perché gli errori sono intrinseci e fanno parte del-