Page 105 - La coppia intrappolata
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4.2  La via della guarigione                                     91


           vamo di avere e con il quale abbiamo cercato di controllare la situazione di coppia
           si è rivelata fallimentare al punto che ci ha invischiato nel gioco dell’interazione. Dal
           senso di onnipotenza siamo passati a quello di impotenza e sudditanza, perdendo il
           contatto con noi stessi.
              Ora il grande sforzo deve essere diretto nell’avere il coraggio di prendere in ma-
           no il problema, perché è un problema quello che abbiamo ed è anche abbastanza gra-
           ve, smettiamola di sminuirlo, prima lo ammettiamo a noi stessi, prima ce ne occu-
           piamo e iniziamo a valutare dove abbiamo sbagliato. Non sono sempre e solo gli al-
           tri a essere “i cattivi” della situazione, purtroppo spesso siamo noi a offrire il fianco
           a loro, ed è su questa manchevolezza nei nostri confronti che dobbiamo lavorare. È
           questo che dobbiamo dipanare, capire, per rinforzarlo e uscirne risanati.
              La via della guarigione deve assumere la priorità assoluta. È il primo pensiero che
           bisogna formulare alla mattina quando ci svegliamo e l’ultimo che dobbiamo abban-
           donare quando la sera ci corichiamo. Se un programma in questo stile ci sembra ec-
           cessivo facciamo solo un passo indietro: quante energie abbiamo investito e consu-
           mato affinché il nostro partner potesse “cambiare”? Con quanta pazienza, cura e amo-
           revolezza lo abbiamo sostenuto con la speranza che si rendesse conto di noi, della
           nostra relazione e di conseguenza cambiasse atteggiamento? Bene! È allora possi-
           bile che tutto questo “trattamento” a noi non sia permesso? Non lo meritiamo forse?
           Perché non dovremmo meritare le stesse attenzioni? Lo stesso impegno e dedizio-
           ne?
              Quindi non provateci più a darvi delle giustificazioni cognitive, usate con
           grinta la vostra forza, risvegliatela e mettetela al vostro servizio per costruire la
           vostra vita!
              Probabilmente è difficile cambiare rotta all’improvviso e occuparsi della perso-
           na più importante e preziosa del mondo: noi stessi! Ma i cambiamenti di rotta sono
           necessari per non soffrire.
              Provate a tenere un planning dove annoterete di volta in volta cosa state facendo
           per voi stessi e quanto state rispettando il vostro bisogno interiore nelle diverse si-
           tuazioni che di volta in volta si sperimentano. Questo servirà per due scopi: il primo
           è di monitorare i propri cambiamenti di direzione, il proprio prendersi cura di se stes-
           si; il secondo scopo è che, nel caso non lo stessimo già facendo, questo esercizio può
           servire da monito per ricordarcelo e quindi non avere scuse per non passare all’azio-
           ne.
              Per aiutarci nel programma di guarigione, sarà bene imparare a riconoscere i no-
           stri problemi dovuti alla: bassa autostima, dipendenza affettiva e autofrustrazione. So-
           no i tre concetti base con i quali dobbiamo fare i conti tutti i giorni, almeno fintanto
           che non li avremo risanati.
              Se ci facciamo aiutare da uno psicologo-psicoterapeuta dobbiamo sempre tene-
           re a mente che il grosso del lavoro terapeutico lo facciamo quando siamo soli con
           noi stessi. Per ogni comportamento che attiviamo dobbiamo interrogarci: sta seguen-
           do la direzione per la giusta rotta? Quanto si discosta dal mio impegno nel risanare
           i miei punti di debolezza?
              Terapia è proprio questo: impegnarsi a sostituire una modalità di comportamen-
           to che ci nuoce per abbracciarne un’altra che va nella direzione giusta, ed è in sin-
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