Page 109 - La coppia intrappolata
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4.2  La via della guarigione                                     95


           rio di rivederlo o rivederla. È bene accettare questa voglia, ma sarebbe sciocco se-
           guirla, perché buttare al vento il lavoro che abbiamo fatto finora? Cambierebbe qual-
           cosa? E allora perché farsi distrarre? Prima finiamo il “lavoro” prima saremo liberi
           di essere pienamente noi stessi.
              È vero che a volte questo recupero di noi stessi potrebbe sembrare un compito
           difficile che non si ha neppure molta voglia di eseguire, ma è necessario fare uno sfor-
           zo e affrontarlo con atteggiamento positivo.
              Sarà piacevole poi la sorpresa di vedere quanto stress psichico e fisico ci siamo
           risparmiati uscendo da un aggancio nevrotico.
              Ormai la priorità deve essere data all’aver cura del proprio benessere nel miglior
           modo possibile.
              Se ci siamo affidati a uno psicologo-psicoterapeuta per farci aiutare è vero che il
           “grosso” spetta a lui perché ci deve spiegare come è avvenuto il tutto e perché ci sia-
           mo infilati in una situazione affettiva così devastante, ma a noi spetta altrettanto un’al-
           tra “grossa” parte: essere realistici su ciò che possiamo effettivamente fare per crea-
           re uno stile di vita equilibrato.
              Sarebbe bello, magari, sviluppare un piano di cura di sé personalizzato, per rag-
           giungere un equilibrio emotivo ottimale e un senso di pieno benessere.
              È un progetto che richiede un impegno nei confronti della nostra salute psicofi-
           sica e una certa costanza, ma per il quale varrebbe la pena impegnarsi perché ci ri-
           compenserebbe con un’armonia e un equilibrio interiore. Aver intrapreso un impe-
           gno di questo tipo, già ci fa sentire bene.
              Magari potremmo iniziare nel concederci di apprendere delle tecniche di rilas-
           samento per scaricare tutta la tensione che ci portiamo dentro, così poi sarà più fa-
           cile concederci un adeguato sonno e riposo.
              Il sonno non è solo un’occasione di fuga dalle tensioni, così come sarebbe sem-
           plicistico relegarlo alla possibilità di provare con i sogni la catarsi di una situazione
           temporanea.
              Il sonno non è soltanto un momento opportuno per riposarsi, per bloccare alcu-
           ni sistemi dell’organismo e per eliminare gli effetti della fatica.
              Lo studio scientifico del sonno negli ultimi anni è stato molto intenso e il quadro
           che ne è emerso è ben differente da quello di un semplice riposo. Sembra che il son-
           no sia una condizione fortemente dinamica e di una complessità tale che non ha nien-
           te da invidiare a quella dello stato vigile, ma a noi, per quel che ci riguarda in que-
           sta circostanza, è importante sapere, egoisticamente, che è un ottimo riequilibratore
           energetico.
              Nel piano di cura di sé è fondamentale circondarsi di persone allegre che ci dan-
           no l’opportunità di essere sereni, di farci ridere, di rasserenarci. Anche la risata è un
           ottimo nutrimento per la mente e lo spirito. Avete mai sentito di quanti effetti posi-
           tivi contenga una risata? Certo con una risata non si risolvono i problemi, però la ri-
           sata ha il potere di ridimensionarli.
              Quando eravamo bambini riuscivamo a ridere in media quattrocento volte al
           giorno, forse era per questo che ci si sentiva spensierati, da adulti questa capacità è
           stata ridotta solo a quindici volte al giorno, se proprio le cose vanno bene.
              Tante ricerche scientifiche hanno dimostrato che ridere è liberatorio, antistress e
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