Page 110 - La coppia intrappolata
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96        4  Come uscire da un aggancio nevrotico: riconoscere e risolvere il problema dal punto di vista dell’individuo


   4        contagioso. Ogni risata, anche la meno sentita, stimola l’attività elettrica della co-
            siddetta “zona della felicità”, che si trova nell’emisfero sinistro del cervello.
               La risata è un ottimo antidepressivo a costo zero e senza effetti collaterali, e in
            più, se si avesse l’occasione di ridere per dieci minuti al giorno, questa pratica mi-
            gliorerebbe il controllo sul respiro, aiuterebbe il corpo a sciogliere blocchi emotivi
            e tensioni muscolari. La risata libera delle endorfine, comunemente indicate con il
            termine “ormoni del piacere” che hanno degli effetti positivi anche sulla circolazio-
            ne del sangue e sulla capacità polmonare.
               Il programma per la via della guarigione richiede che in ogni nuovo giorno è ne-
            cessario avere uno scopo per questo fine, un passo in più da fare per il nostro com-
            pito. Quindi, a tale scopo gestiremo al meglio il nostro tempo, che non vuole dire so-
            lamente compiere i propri doveri, ma vuol dire anche riuscire a organizzarsi per tro-
            vare il tempo per attività ricreative quali sport, hobby, interessi con gli amici.
               È importante il tempo che trascorriamo con gli altri, è un tempo prezioso, evitia-
            mo di essere noi i noiosi della situazione perché non risulteremo solo “pesanti” per
            gli altri ma avremo perso un’occasione per svagare e distrarre la nostra mente dai so-
            liti pensieri ossessivi. Così come staremo lontano da persone “troppo nocive”, tipo
            lagnosi, pessimisti, catastrofici, che potrebbero influenzarci negativamente e intral-
            ciare il corso della nostra guarigione.
               È importante evitare di essere critici con noi stessi, ci siamo demoliti fin troppo.
            Dovremmo imparare invece ad accettarci e amarci per quello che siamo. Dovrem-
            mo usare la stessa attenzione e gentilezza che magari metteremmo a disposizione di
            un nostro amico caduto in difficoltà.
               Evitando di essere critici per l’“errore” commesso risparmieremo tante energie.
            Non sempre gli errori si rivelano non produttivi, è grazie a questo “errore” che pos-
            siamo aprirci al mondo con strumenti e metodi che neppure immaginavamo di pos-
            sedere.
               Il tormentarci è solo uno spreco di tempo e di energia, tanto a poco a poco avre-
            mo l’opportunità di rientrare nel circuito normale della vita ancora più forti di prima.
               Gli errori non hanno sempre ed esclusivamente conseguenze negative: possono ri-
            velarsi, come in questo caso, ricchi di insegnamento su quello che siamo realmente, su
            quello che sarà necessario evitare in futuro e cosa dovremmo invece perseguire.
               Questo errore si può rivelare come la nostra preziosa fonte di informazione e po-
            trà essere un ottimo strumento per migliorare la nostra esistenza e per progredire. Se
            non avessimo commesso questo errore che ci ha condotti nel vivere l’aggancio ne-
            vrotico, non avremmo avuto la possibilità di riacquistare apertura verso gli altri, ver-
            so gli avvenimenti della vita, verso tutte quelle cose per le quali avevamo perso in-
            teresse e che non destavano più attenzione e curiosità da parte nostra al punto di non
            guardarle neppure più.
               Mano a mano che proseguiremo e con questo percorso avremo sempre più pro-
            gressi, ci ritroveremo magari ad ammirare piacevolmente un tramonto, i cui colori
            avevamo dimenticato di apprezzare, magari ci sorprenderemo a riscoprire il piacere
            della lettura di un buon libro o semplicemente a ridere di cuore davanti a un film.
               Ci potremo rendere conto di quante cose ci siamo privati, come se fossimo stati
            anestetizzati, di quanto grigiore abbiamo permesso che si colorasse la nostra vita?
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