Page 30 - Ginnastica posturale funzionale
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titolo: Ginnastica Posturale Funzionale®


                                                              ginnastica posturale funzionale

              Eseguiremo dei leggeri prestiramenti, in modo tale che esso pos-
              sa contrarsi attraverso il riflesso miotatico. Impartiremo stira-
              menti sempre più potenti nel momento in cui il riflesso miota-
              tico riprenda la sua naturale azione riflessa. Daremo ai muscoli
              la possibilità di riprendere la loro naturale funzione attraverso
              l’attivazione pliometrica neuromuscolare (Pliometric Neuromu-
              scolar Activation, PNA).
                Il PNA risulta essere nella pratica posturale quell’allenamento
              che provoca una risposta muscolare veloce e selettiva. Esso sembra
              essere la strada più semplice e risolutiva per dare forza pliometri-
              ca funzionale e ROM articolare alle articolazioni. Le articolazio-
              ni, come detto in precedenza, sono soggette all’azione muscolare
              dell’agonista e dell’antagonista che tendono a bilanciare l’artico-
              lazione rendendole stabili e flessibili allo stesso tempo; qualora
              uno di questi risulti essere accorciato e/o irrigidito, l’articolazione
              sarà instabile e sbilanciata, comportando curve scheletriche che
              rientrano nella paramorfia posturale.
                Riassumendo, il PNA verterà su due direzioni:

                   •  Ristabilire la naturale elasticità muscolare (incremento
                   del ROM articolare e stifness fasciale);
                   •  Coordinare  la  contrazione  pliometrica  dopo  il
                   prestiramento.

                Questa tecnica deve essere eseguita lavorando inizialmente su un
              distretto articolare isolato, e prevedrà la somministrazione di eser-
              cizi con contrazioni pliometriche sfruttando il riflesso miotatico.
              Sfrutteremo la forza di gravità per eseguire gli allungamenti e le
              nostre mani per gestire e coordinare l’azione dei fusi neuromusco-
              lari che causano un accorciamento. In seconda analisi, si procederà
              a coinvolgere distretti muscolari sempre più vasti, fino a interve-
              nire sulle catene muscolari cinetiche in cui il muscolo è inserito .
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