Page 29 - Ginnastica posturale funzionale
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titolo: Ginnastica Posturale Funzionale®
Vanni Jeni
Dagli ultimi studi in campo della preparazione atletica, si è vi-
sto che tutto questo è vero solo parzialmente . È vero che un mu-
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scolo aumenta la sua forza se viene allungato; ma se il muscolo si
allunga molto, esso perde di reattività contrattile (la stifness). La
stifness fasciale, ricordiamo, è la misura con la quale un muscolo
è in grado di eseguire contrazioni pliometriche reattive. Le ulti-
me metodologie di allenamento, per accrescere la forza muscolare
funzionale dei muscoli, non tendono più ad aumentare la loro
lunghezza, ma la loro elasticità.
Nel trattamento posturale, questa novità di intervento risulta
essere di interesse particolare per la costruzione di un intervento
diverso rispetto a quello che negli anni passati si faceva nella gin-
nastica correttiva.
Facciamo un esempio pratico.
Prendiamo un elastico e chiudiamolo in una boccia di vetro.
Dopo qualche anno proviamo a tenderlo. Esso risulterà essere in-
durito e avrà perso la sua elasticità. Se vogliamo rigenerare questo
elastico, possiamo procedere attraverso due strade.
La prima è quella di tirarlo fino al massimo e fissarlo in questa
posizione per un po’ di tempo. Alla fine l’elastico risulterà essere
più lungo rispetto a prima del trattamento, ma avrà perso un po’
della sua forza elastica (la stifness tissutale, rigidezza).
La seconda strada è quella di stirarlo leggermente, lasciare poi
che si accorci e rifare questa operazione numerose volte. Notere-
mo che dopo un po’ di tempo, più lo tiriamo, più esso diventerà
elastico nel tornare indietro. Alla fine, l’elastico avrà una misura
pressoché uguale a quella che aveva prima del trattamento, ma
avrà ripreso la sua forza elastica come quando era nuovo.
La riattivazione dei muscoli che sono rigidi e poco elastici,
deve essere fatta alla stessa maniera dell’esempio precedente.
28 Weineck, J., L’allenamento ottimale, Calzetti Mariucci, Ponte S. Giovanni,
2001.
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