Page 25 - Ginnastica posturale funzionale
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titolo: Ginnastica Posturale Funzionale®


                              Vanni Jeni

                È possibile equiparare la stifness muscolare all’azione che esegue
              un elastico comune, allorquando venga stirato.
                L’energia che un elastico può sviluppare, dipende sia dal grado
              di allungamento che viene impartito che dal grado di elasticità
              stessa del tessuto che lo compone (la fascia). Parimenti, la reatti-
              vità elastica di un muscolo dipende sia dal grado di allungamento
              che viene impartito nel prestiramento, che dalle proprietà elasti-
              che del tessuto muscolare, connettivale e osteoarticolare, che nel
              suo insieme definiremo fascia.
                Soventemente, in clinica, diversi soggetti riscontrano distretti
              articolari che sono rigidi e atonici per accorciamento e immobi-
              lità della muscolatura che li compongono. Il trattamento in pri-
              ma analisi, come descritto in precedenza, deve dunque puntare
              sull’aumento della capacità di produrre tono muscolare pliome-
              trico. Le esperienze di seguito descritte mireranno a far sì che ogni
              muscolo che compone le catene muscolari cinetiche, e parimenti
              le catene nel loro insieme, riacquistino la loro fisiologica stifness
              fasciale.
                In merito alla seconda affermazione, la coordinazione della con-
              trazione concentrica dopo il prestiramento impartito risulta di
              evidenza fondamentale, altrimenti la stifness fasciale raggiunta
              non ha modo di poter essere agita al top della sua performance.
                Immaginiamo a questo proposito di saltare su una rete elasti-
              ca. Per eseguire dei salti di volta in volta più performanti (an-
              dando sempre più in alto) è necessario che la rete elastica abbia
              una stifness tissutale adeguata  (elasticità e reattività del tessuto
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              che la compone), ma è opportuno dosare e coordinare il nostro
              rimbalzo, in modo tale da non perdere l’energia potenziale che si
              accumula quando la rete si tende. Se il nostro salto viene eseguito
              nel momento opportuno i nostri salti saranno sempre più elevati
              e il dispendio energetico sarà sempre minore. Se altrimenti non



                20  Si veda la definizione di “rigidezza” nella nota precedente.


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