Page 34 - Ginnastica posturale funzionale
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titolo: Ginnastica Posturale Funzionale®


                                                              ginnastica posturale funzionale

                   •  Evitare brusche impennate della pressione sanguigna
                   durante il lavoro, migliorando il flusso sanguigno
                   coronarico;
                   •  Preparare l’atleta sotto il profilo psicologico sul lavoro
                   che andrà a svolgere.

                Nel caso di un lavoro specifico su un distretto anatomico, al
              riscaldamento generale faremo seguire il riscaldamento specifico.
                La sua durata sarà di circa 10/15 minuti con esecuzione di mo-
              vimenti preparatori, e deve essere proporzionale alle condizioni
              atletiche del soggetto e al tipo di performance richiesta.
                In questa fase sono previsti movimenti pluriarticolari a corpo
              libero senza l’ausilio di sovraccarichi.

                3.3 La Fase formativa

                In questa fase del lavoro viene sviluppato il tema centrale che
              presenta per l’allievo l’impegno psicofisico più consistente. Que-
              sto è il momento in cui gli elementi che la compongono vanno
              a rappresentare la parte costituente del laboratorio di ricerca di
              strategie innovative per l’omeostasi posturale.
                Possono essere previsti, in questa fase, elementi che fanno parte del
              corretto modo di gestire le proprie tensioni muscolari e l’allenamento
              finalizzato al rafforzamento della muscolatura deficitaria attraverso
              l’uso di elastici, sovraccarichi o quant’altro possa essere di ausilio.
                Le esperienze che possono essere eseguite in questa fase sono
              schematizzate come segue:

                   •  Riconoscimento ed esplorazione dei gradi di libertà
                   articolare;
                   •  Indagine e rieducazione respiratoria;
                   •  Mobilizzazione dei distretti corporei che provocano
                   la disabilità;
                   •  Organizzazione e attivazione delle catene muscolari
                   cinetiche;



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