Page 77 - Come vivere più a lungo
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guendo una dieta contenente aminoacidi di tipo d sintetici,  prodotti in un la-

          boratorio chimico. Non potrebbe avere figli, a meno che non trovasse una mo-
          glie che fosse stata sottoposta allo stesso processo di riflessione speculare di se
          stessa. Sarebbe inoltre destinato a morire di scorbuto, anche se prendesse molta
          vitamina C, poiché anch'essa è una molecola chirale (acido l-ascorbico).

              La chiralità  dell'acido  l-ascorbico si vede con chiarezza nella rappresenta-

          zione della sua struttura nello spazio tridimensionale. L'atomo di carbonio (C)
          in fondo all'anello  pentagonale ha legato a sé un atomo di carbonio da una par-
          te dell'anello, e un atomo di ossigeno (O) dall'altra, un atomo di idrogeno (H), e
          una catena laterale costituita da nove atomi. Queste quattro diverse entità, col-
          legate fra loro, rendono chirale questo atomo di carbonio.


              E cioè, l'immagine  speculare di questo atomo e i legami che esso forma dif-
          feriscono  da esso quanto l'immagine  speculare  di una mano  differisce  dalla
          mano stessa.

              Il primo atomo di questa catena laterale, un carbonio, è anch'esso chirale; ha
          infatti quattro diverse entità a esso collegate: l'anello pentagonale, un gruppo

          idrossile  (un atomo di ossigeno legato a un atomo di idrogeno), un atomo di
          idrogeno e uno  di carbonio  (con due idrogeni  e un gruppo idrossile  legati a
          esso).

              L'acido ascorbico ha, di conseguenza, quattro stereoisomeri, quattro mole-
          cole con identici costituenti atomici collegati l'un l'altro nello stesso ordine, ma

          disposti in modo diverso nello  spazio tridimensionale. Possiamo pertanto chia-
          mare la prima molecola ll e le altre ld, dl e dd. Ll è la vitamina C comune, l'aci-
          do l-ascorbico. Dd è la sua esatta immagine speculare, con proprietà esattamen-

          te uguali a quelle dell'acido l-ascorbico (a meno che esse non comportino  chi-

          ralità), e cioè lo stesso punto di fusione e la stessa solubilità nell'acqua; ma una
          ruota il piano della luce polarizzata in senso orario e l'altra in senso antiorario
          (entrambe  attraverso la medesima  angolatura). Ma la sostanza  dd, che viene
          chiamata acido d-xiloascorbico, non ha l'attività della vitamina C. Anche le so-

          stanze ld e dl, che sono immagini speculari l'una dell'altra, non forniscono alcu-
          na protezione contro lo scorbuto.

              Questo fatto rivela che l'azione della vitamina C non dipende semplicemen-
          te dalla sua attività  di agente riducente od ossidante, che ha in comune  con i
          suoi stereoisomeri. Dipende invece dalla forma delle sue molecole, che si col-

          locano presumibilmente  in una cavità complementare degli enzimi dell'idrossi-
          lazione con i quali essa lavora nella sintesi del collagene, formando pertanto un
          complesso reattivo. Sono necessari ulteriori studi per determinare la struttura di
          questi enzimi e di altri che possono formare tali complessi con la vitamina C.
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