Page 79 - Come vivere più a lungo
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15 g. per 2500 kcal.
Questa teoria non rappresenta che un ampliamento e un approfondimento di
quella proposta dai biochimici G. H. Boume e Irwin Stone. Nel 1949, Bourne
rilevò che il cibo ingerito dal gorilla consiste in gran parte di vegetazione fre-
sca e in quantità tale da fornirgli circa 4.500 mg. di acido ascorbico al giorno, e
che, prima dello sviluppo dell'agricoltura, gli esseri umani si nutrivano in ab-
bondanza di piante verdi, integrate da un poco di carne: «È pertanto possibile»,
egli concluse, «che quando noi discutiamo se 10 o 20 mg. di vitamina C al
giorno siano un'assunzione adeguata, non colpiamo nel segno. Dovremmo di-
scutere, invece, se 1000 o 2000 mg. al giorno non siano piuttosto la quantità
appropriata.» Stone (1966) citò questa teoria e la arricchì delle considerazioni
sul tasso di produzione di acido ascorbico da parte del ratto. È noto che, in con-
dizioni normali, il ratto sintetizza l'acido ascorbico a un tasso variabile fra i 26
mg. (Burns, Mosbach e Schulenberg, 1954) e i 58 mg. al giorno per chilogram-
mo di peso corporeo (Salomon e Stubbs, 1961). Se si presume che lo stesso
tasso di produzione sia appropriato per un essere umano, una persona del peso
di 70 kg. dovrebbe ingerire una dose variabile fra i 1800 e i 4100 mg. al gior-
no, sempre in condizioni normali. Altri animali, inclusi la capra, la mucca, la
pecora, il topo, lo scoiattolo, il criceto, il coniglio e il gatto producono acido
ascorbico ad alto tasso, in media 10.000 mg. al giorno per 70 kg. del loro peso
corporeo (Chatterjee e colleghi, 1975). È difficile credere che tali animali pro-
durrebbero questa grande quantità di acido ascorbico se non fosse loro utile; ed
è anche difficile credere che gli esseri umani siano così diversi dagli altri ani-
mali da potersi mantenere in condizioni di salute ottimali soltanto con la due-
centesima parte delle quantità utilizzate dagli animali stessi. Se il nostro fabbi-
sogno di acido ascorbico fosse realmente così basso, come quello dettato dalle
RGR, allora la mutazione che privò i primati della capacità di sintetizzare la vi-
tamina C avrebbe sicuramente avuto luogo seicento milioni di anni fa e i cani,
le mucche, i maiali, i cavalli e gli altri animali prenderebbero l'acido ascorbico
dal cibo invece di produrlo nelle cellule del fegato.
Concludo pertanto dicendo che, per un essere umano, 2300 mg. al giorno di
acido ascorbico sono inferiori al tasso ottimale di assunzione di questa vitami-
na.
In genere, si è visto che i fabbisogni alimentari degli esseri umani sono as-
sai simili a quelli degli altri primati e gli studi sulla vitamina C che li riguarda-
no dovrebbero fornirci informazioni preziose sull'assunzione ottimale di questa
vitamina da parte della nostra specie.
Le scimmie vengono usate per un gran numero di ricerche mediche. Come
ho detto nel capitolo 1, sono stati fatti molti sforzi da parte del Subcommittee
on Laboratory Animal Nutrition (Sottocomitato per l'alimentazione degli ani-