Page 75 - Come vivere più a lungo
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Poiché  la produzione  del procollagene  deve precedere la  produzione  del

          collagene, la vitamina C deve avere un ruolo in questo stadio (formazione delle
          catene di procollagene) insieme con il suo ruolo, meglio noto, nella conversio-
          ne del procollagene in collagene.

              Tale conversione comporta la sostituzione di un gruppo ossidrile (OH) a un
          atomo di idrogeno (H) nei residui prolinici in alcune posizioni delle catene po-

          lipeptidiche, convertendo così tali residui in idrossiprolina. Questa reazione di
          idrossilazione  fissa le catene nella  triplice  elica di collagene. L'idrossilazione
          dei residui aminoacidi della lisina, che li trasforma in idrossilisina, è quindi ne-
          cessaria per permettere le connessioni trasversali delle triple eliche nelle fibre e
          nelle reti dei tessuti.


              Queste reazioni  di idrossilazione sono catalizzate da due enzimi  differenti:
          il prolil-4-idrossilasi e il lisil-idrossilasi. La vitamina C serve anche qui per in-
          durre queste reazioni.  È stato recentemente dimostrato da Myllyla  e dai suoi
          colleghi che, in questo suo intervento, viene distrutta una molecola di vitamina

          C per ogni H rimpiazzato da un OH (Myllyla  e colleghi, 1984). A questo punto
          abbiamo due valide ragioni che ci spiegano perché, per la nostra buona salute,
          ci occorrono quantità di vitamina C molto superiori a quelle presenti nei vege-
          tali di cui siamo soliti  alimentarci. In primo luogo, per il bisogno costante del

          corpo affinchè esso operi la sintesi di grandi quantità di collagene necessario
          per la crescita e per la sostituzione di quello utilizzato nel consumo giornaliero.
          In secondo luogo, perché la vitamina C, nel corso del processo reattivo che as-
          sembla il collagene nei tessuti, non serve puramente da catalizzatore, ma viene

          anche distrutta.

              La funzione  della vitamina  C coinvolge  un altro aspetto della  molecola: la
          sua struttura nelle tre dimensioni  dello  spazio. La vitamina  C è una  sostanza
          chirale (il termine  chirale deriva dal greco che significa «mano»); le sue mole-
          cole presentano una struttura direzionale (stereoisomerismo).

              L'acido ascorbico è spesso chiamato acido l-ascorbico, poiché le sue mole-

          cole si identificano come levogire piuttosto che come destrogire. La molecola
          dell'acido l-ascorbico non è perciò identica alla sua immagine  speculare. Si può
          quasi dire che la chiralità sia la sua caratteristica vitale.

              È vero che alcune sostanze inorganiche sono chirali: il quarzo, per esempio,
          forma cristalli  destro e levogiri, come pure altri minerali, ma le molecole orga-

          niche possiedono una chiralità di gran lunga superiore. Le molecole organiche
          derivano la loro chiralità da una proprietà degli atomi di carbonio. Con i suoi
          quattro legami il carbonio può legare a sé quattro differenti tipi o gruppi di ato-
          mi; le molecole così originate devono essere o destrogire o levogire e, come ac-

          cade per le mani, non sono sovrapponibili  alla loro immagine speculare.
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