Page 67 - Come vivere più a lungo
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zione per conoscere le assunzioni ottimali di tali principi nutritivi. Negli ultimi
anni i paleontologi, gli antropologi e altri scienziati hanno raccolto un grande
numero di informazioni sui cibi ingeriti dagli uomini primitivi da un periodo
che risale a quarantamila anni fa fino allo sviluppo dell'agricoltura, che avven-
ne diecimila anni fa. Sono stati fatti anche degli studi riguardanti le poche co-
munità che vivevano di selvaggina, sopravvissute fino in tempi recenti o attua-
li. Un rapporto sull'alimentazione durante il Paleolitico è stato pubblicato nel
1985 dai dottor S. Boyd Eaton e dal dottor Melvin Konner della facoltà di Me-
dicina e di quella di Antropologia dell'università Emory di Atlanta, in Georgia.
Questo articolo è servito come punto di riferimento per il testo che segue.
Cinque milioni di anni fa, la frutta e i vegetali in generale erano i costituenti
dietetici fondamentali dei primati.
Fu circa a quel tempo che i tipi che condussero poi agli esseri umani attuali
e alle scimmie si differenziarono. I progenitori degli esseri umani cominciarono
a nutrirsi sempre più spesso di carne. L'uomo attuale (Homo sapiens) cominciò
la sua evoluzione circa quarantacinquemila anni or sono. La sua dieta consiste-
va per il 50 per cento di prodotti vegetali e per l'altro 50 di carne, inclusi pesci,
crostacei, animali di piccola e grande taglia.
A mano a mano che l'agricoltura si sviluppava, circa diecimila anni fa, au-
mentò fortemente il consumo dei cereali, mentre la quantità di vegetali presenti
nella dieta crebbe fino a raggiungere il 90 per cento, con una caduta drastica
nella quantità della carne. Trentamila anni fa, gli esseri umani in Europa, che si
nutrivano largamente di carne, erano circa 15 cm. più alti dei loro discendenti
originatisi dopo lo sviluppo dell'agricoltura. Eaton e Konner affermano: «Lo
stesso modello si ripete in seguito nel Nuovo Mondo: diecimila anni fa i paleo-
indi erano grandi cacciatori di selvaggina, ma i loro discendenti, nel periodo
antecedente ai contatti con l'Europa, praticavano la produzione dei cibi, man-
giavano poca carne, erano considerevolmente più bassi di statura e mostravano
nello scheletro segni di nutrizione deficitaria, che sembra riflettere sia gli effet-
ti diretti di una carenza di calorie proteiche sia l'azione sinergica della malnu-
trizione e delle infezioni. Dai tempi della rivoluzione industriale, il contenuto
di proteine animali nelle diete occidentali si è fatto quasi adeguato, come indica
l'aumento dell'età media: attualmente noi siamo tanto alti quasi quanto lo erano
i primi essere umani biologicamente moderni. Tuttavia, le diete da noi seguite
differiscono notevolmente dalle loro e queste differenze sono alla base di quel-
la che è stata denominata la «malnutrizione dei ricchi».
Eaton e Konner rilevano che la qualità della carne odierna è differente da
quella del Paleolitico. Gli animali addomesticati sono diversi da quelli selvati-
ci. Spesso oggi la carne contiene dal 25 al 30 per cento di grassi, mentre la sel-
vaggina ne contiene soltanto il 4 per cento. Anche i cibi vegetali sono differen-