Page 64 - Come vivere più a lungo
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proteina  è presente in grandi quantità  nel corpo degli animali,  ma non nelle

          piante.
              Consideriamo ora il progenitore comune dei primati, circa venticinque mi-

          lioni di anni fa: questo animale  e i suoi predecessori avevano  continuato per
          centinaia di milioni di anni a sintetizzare l'acido ascorbico dal glucosio dei cibi
          che ingerivano. Supponiamo che una popolazione  di questa specie di animali

          vivesse, al tempo, in un'area che forniva loro una notevole quantità di cibo con
          un contenuto insolitamente alto di acido ascorbico, che permetteva agli animali
          di riceverne, attraverso la loro alimentazione, la quantità necessaria per una sa-
          lute ottimale.

              Un raggio cosmico o qualche altro agente mutageno causò allora una muta-

          zione, cosicché l'enzima del fegato che catalizza  la conversione dell'l-glucono-
          lattone in acido ascorbico non fu più reperibile  nel fegato. Alcuni  animali di
          questa progenie mutante avrebbero così ereditato  la perdita della capacità di
          operare la sintesi dell'acido ascorbico. Questi animali in via di trasformazione

          avrebbero avuto, in un ambiente che forniva acido ascorbico in abbondanza, un
          vantaggio  rispetto a quegli animali che lo producevano autonomamente, per il
          fatto che essi erano stati liberati dall'aggravio  di costruire e far funzionare  il
          meccanismo  per produrre  l'acido ascorbico. In queste condizioni,  il mutante

          avrebbe gradualmente sostituito la sua tipologia originaria.

              Una mutazione che comporti la perdita della capacità di sintetizzare un en-
          zima non è un fatto raro, basta soltanto che un gene venga danneggiato in qual-
          che modo o soppresso; mentre la mutazione inversa, quella cioè che comporta
          l'acquisizione  della  capacità  di produrre l'enzima,  è assai difficile  e avviene

          molto raramente. Una volta che una specie ha perso la capacità di sintetizzare
          l'acido ascorbico, essa dipende, per la sua esistenza, dalla possibilità  di trovarlo
          nel cibo a disposizione nell'ambiente.

              Il fatto che la maggioranza delle specie animali non abbia perso la capacità
          di produrlo autonomamente, denuncia che la quantità di acido ascorbico gene-

          ralmente presente nel cibo non è sufficiente a fornirne la dose ottimale. Soltan-
          to in un ambiente particolare, in cui il cibo disponibile  forniva  quantità insoli-
          tamente massicce di acido ascorbico, le circostanze hanno permesso a una spe-
          cie di animali  di perdere le proprie capacità di sintetizzare tale sostanza. Si tro-

          varono in queste circostanze i progenitori degli uomini e di altri primati, il por-
          cellino  d'India, il pipistrello indiano che si nutre di frutta, il progenitore dell'u-
          signolo d'Oriente e qualche altra specie di passeraceo, ma non gli antenati della

          maggior parte degli altri animali,  pur nelle centinaia di milioni di anni che oc-
          corsero ai processi evolutivi. Pertanto, le considerazioni sui processi evolutivi,
          come sono presentate nell'analisi in corso, indicano che il nutrimento general-
          mente a disposizione può fornire adeguate quantità di tiamina, riboflavina, nia-
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