Page 275 - Come vivere più a lungo
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che converte circa il 15 per cento dell'acido ascorbico ingerito  in acido ossali-

          co, cinquanta  volte  di più rispetto alle  altre persone (Briggs, Garcia-Webb e
          Davies, 1973). Quest'uomo e tutti coloro che hanno lo stesso difetto genetico
          devono limitare la loro assunzione di vitamina C.

              Negli ultimi anni ho ricevuto molte lettere da parte di persone che erano ri-
          maste turbate dalla notizia che alte dosi di vitamina C presa ai pasti distrugge -

          vano la vitamina B  presente nel cibo, provocando una malattia da carenza si-
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          mile all'anemia perniciosa.

              Ho risposto loro che la notizia non era attendibile, perché le condizioni del-
          la ricerca di laboratorio non erano strettamente analoghe a quelle che si verifi-
          cano quanto il cibo viene ingerito e trattenuto nello stomaco. Oggi è stato di-

          mostrato che la relazione originale, a opera di Herbert e Jacob (1974) era erro-
          nea, poiché era stato usato un metodo di analisi inattendibile; si sa inoltre che,
          in realtà, la  vitamina  C non distrugge in misura significativa  la  vitamina  B                   12
          presente nel cibo.

              Herbert e Jacob avevano  studiato  un pasto a basso contenuto di vitamina

          B  e un altro ad alto contenuto di vitamina  B ; quest'ultimo  comprendeva 90
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          g. di fegato di manzo alla griglia, cibo notorialmente ricco di vitamina  B . Al-
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          cuni pasti contenevano 100, 250 o 500 mg. di acido ascorbico. I pasti furono
          omogeneizzati in un frullatore, tenuti per trenta minuti alla temperatura corpo-

          rea (37 C°); poi se ne era analizzato il contenuto in vitamina B  con un metodo
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          basato sugli isotopi radioattivi. I ricercatori avevano riferito che 500 mg. di aci-
          do ascorbico aggiunti  al pasto distruggevano il 95 per cento della vitamina  B                     12
          nel pasto povero di tale vitamina, e quasi il 50 per cento in quello ricco.

              Essi conclusero affermando: «Alte dosi di vitamina C, usata comunemente

          come rimedio casalingo  contro il raffreddore, distruggono quantità sostanziali
          di vitamina B  ingerita con il cibo... L'ingestione giornaliera di 500 mg. o più
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          di acido ascorbico senza la valutazione delle condizioni della vitamina  B  pro-
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          babilmente non è consigliabile».  Negli ultimi  anni questa dichiarazione è stata

          ripetuta in molti articoli su nutrizione e salute in vari giornali e riviste.

              È noto che l'idrossicobalamina  pura e la cianocobalamina pura (forme di vi-
          tamina B ) vengono attaccate e distrutte (la cianocobalamina meno rapidamen-
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          te) dall'acido ascorbico in presenza di ioni di ossigeno e di rame; ma l'entità di
          tale distruzione riferita da Herbert e Jacob era sorprendentemente alta. Inoltre,

          appariva chiaro dalla loro relazione  sui risultati ottenuti che c'era qualcosa di
          sbagliato nel loro lavoro. La quantità di vitamina B che essi riferivano in base
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          all'analisi  dei pasti (senza  l'aggiunta  dell'acido  ascorbico) era solo un ottavo
          circa di quella comunemente specificata per i cibi presenti in quei pasti. É noto

          che parte della vitamina B  presente nel cibo è strettamente legata alle proteine
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          e ad altri componenti del cibo stesso.
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