Page 263 - Come vivere più a lungo
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per chiunque». Dopo che ebbi esposto ulteriori dati, il professore in pensione

          disse:   «Da   cinquant’anni   io   e   altre   autorità   nel   campo   della   nutrizione
          affermiamo  che 60 mg. di vitamina C al giorno è tutto ciò di cui una persona
          abbisogna!» Rimase giusto il tempo perché io potessi commentare (la trasmis-
          sione era in diretta): «Appunto, proprio questo è il problema. Voi siete indietro
          di cinquant’anni».


              Siamo circondati da sostanze tossiche. Nelle nostre case e in campagna pos-
          siamo essere esposti all'asbesto o ad altre sostanze silicee che causano dispnea
          (difficoltà di respirazione) e pneumoconiosi (forme morbose aventi come con-
          seguenza un indurimento fibroso dei polmoni).  Nei pressi di una fattoria  pos-
          siamo essere esposti all'azione  di insetticidi  organofosforici  o a base di deri-

          vanti del clorobenzene oppure a pesticidi di altro genere. In casa possiamo su-
          bire gli effetti di vari prodotti chimici per la pulizia della casa e quelli dei far-
          maci.

              Sono questi ultimi, specialmente gli analgesici e gli antipiretici, come l'aspi-

          rina, i responsabili della maggior parte delle 5000 morti per avvelenamento che
          avvengono ogni anno negli Stati Uniti. Su tale luttuoso totale, circa 2500 sono
          bambini.  Circa 400 di questi bambini muoiono  ogni anno per avvelenamento
          da aspirina (acido acetilsalicilico) o da altri salicilati.

              L'aspirina  e gli  altri farmaci analoghi vengono venduti liberamente, senza

          prescrizione  medica. Sono considerate sostanze  eccezionalmente  innocue. La
          dose letale va da 0,4 a 0,5 g. per ogni chilogrammo di peso corporeo, cioè da 5
          a 10 g. per un bambino, da 20 a 30 g. per un adulto. Nessuno muore per avvele-
          namento da dose eccessiva di qualche vitamina. Il pregiudizio contro le vitami-

          ne può essere esemplificato da un episodio capitato qualche anno fa. Un ragaz-
          zino ingoiò tutte le compresse di vitamina A che trovò in una boccetta. Gli ven-
          ne la nausea e lamentò dei mal di testa. Sua madre lo portò all'ospedale di una
          facoltà medica della Costa orientale, dove lo curarono e poi lo rimandarono a

          casa.

              Il professore che lo ebbe in cura scrisse, in seguito, un articolo su questo
          caso di avvelenamento da vitamine, che fu pubblicato sul New England Jour-
          nal of Medicine, la stessa rivista che aveva rifiutato un articolo scritto da Ewan
          Cameron e da me sull'osservazione  di malati di cancro che avevano ricevuto

          alte quantità di vitamina C. Il New York Times e molti altri giornali pubblicaro-
          no il resoconto di quanto era accaduto a questo bambino, sottolineando la peri-
          colosità delle vitamine.

              Ogni giorno negli Stati Uniti muore qualche bambino per avvelenamento da
          aspirina. Questi avvelenamenti sono ignorati dai medici delle università, dalle

          riviste mediche e dal New York Times.
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