Page 242 - Come vivere più a lungo
P. 242

Nonostante le ripetute ricerche, che affermavano che una dose supplemen-

          tare di vitamina C forniva  una certa protezione nei confronti delle malattie del-
          le vie  respiratorie e di altre patologie, le associazioni mediche federali  conti-
          nuarono  a negare che essa avesse una  qualsiasi efficacia. Nell'agosto 1975 i
          National Institutes  of Health pubblicarono un opuscolo (566-AMDD-975-B)
          contenente  molte  affermazioni  non esatte:  «L'organismo  utilizza soltanto  la

          quantità di acido ascorbico che gli è necessaria ed elimina il resto con le urine!
          »

              «Altri problemi riguardanti la sicurezza di dosi elevate di acido ascorbico
          comprendono i suoi possibili  effetti sulla  fertilità e sul feto, l'interferenza con
          la terapia di pazienti la cui urina deve essere mantenuta alcalina...


              «Ricerche  recenti dimostrano, inoltre,  che dosi elevate di vitamina  C di-
          struggono considerevoli quantità della  vitamina  B presente nel cibo». Nell'o-
                                                                           l2
          puscolo si afferma  che, presumibilmente, 45 mg. al giorno sono sufficienti  a
          prevenire le malattie e a conservare lo stato di salute.

              L'unico riferimento ai dati è l'affermazione che le ricerche non sono convin-

          centi.
              Anche autori di autorevoli libri di testo e di manuali  non hanno valutato

          correttamente i dati riguardanti la vitamina C. Per esempio, nella sesta edizione
          del   libro   di   testo  Human   Nutrition   and   Dietetics  (Nutrizione   umana   e
          dietetica), di Davidson, Passmore, Brock e Truswell (1975), gli  autori scrivo-

          no: "La teoria di PAULING (1970) secondo cui l'assunzione di 1 o 2 g. di aci-
          do ascorbico al giorno promuova una salute ottimale e protegga dal raffreddore
          comune si basa su dati inconsistenti».  A sostegno di questa affermazione essi
          citano le conclusioni di Cowan e colleghi,  di Glazebrook e Thomson, ma non

          riferiscono i dati di questi autori. Non citano mai il lavoro di Ritzel, anche se
          conoscono le sue ricerche. Uno degli autori, Passmore, ha scritto una recensio-
          ne di Vitamin C and the Common Cold, in cui io discutevo quel lavoro (Pass-
          more, 1971). Il perché  queste  autorità nel campo della  nutrizione  debbano

          fraintendere e ignorare le prove non è chiaro.

              Medical Letter, una pubblicazione per medici senza fini di lucro, riguardan-
          te farmaci e terapie, della Drug and Therapeutic Information Inc., il 25 dicem-

          bre 1970 ha pubblicato, senza firma, una recensione sfavorevole di Vitamin C
          and the Common Cold. L'anonimo autore diceva che io mi ero basato su ricer-

          che incontrollate e proseguiva  affermando: «Una  sperimentazione controllata
          sull'efficacia  della  vitamina  C nelle  infezioni  delle  vie  respiratorie  superiori
          deve essere condotta per un lungo periodo di tempo e deve comprendere molte
          centinaia  di persone per dare risultati attendibili.  Non è stata eseguita  alcuna

          sperimentazione di questo tipo». Scrissi una lettera all'autore dell'articolo sotto-
          lineando la falsità  di questa affermazione e facendogli presente come, se non
   237   238   239   240   241   242   243   244   245   246   247