Page 215 - Come vivere più a lungo
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Come per le altre malattie, il problema dell'efficacia delle vitamine supple-
mentari per il controllo dell'artrite è stato complicato da affermazioni fuorvian-
ti. Non molto tempo fa, ho letto una breve relazione su una sperimentazione ef-
fettuata da un professore di un'importante facoltà di medicina, riguardante l'ef-
ficacia dei trattamenti non convenzionali per l'artrite. Egli affermava che i sup-
plementi vitaminici erano risultati privi di efficacia. Gli scrissi chiedendogli
quanti pazienti avesse osservato, e quante vitamine supplementari avesse dato
loro. Rispose che aveva dato una comune compressa polivitaminica, tutti i
giorni, a mezza dozzina di pazienti, i quali sembravano non migliorare. I pa-
zienti che verranno descritti più avanti in questo stesso capitolo presero da cen-
to a cinquecento volte la quantità di vitamina contenuta in queste compresse;
queste sono le dosi ottimali efficaci per il controllo dell'artrite.
Il pioniere della terapia vitaminica del reumatismo e dell'artrite fu un giova-
ne medico del New England, il dottor William Kaufman. Per assicurarsi una
valutazione obiettiva dello stato di salute e del miglioramento dei suoi pazienti,
egli costruì una serie di goniometri (strumenti per la misurazione degli angoli),
con cui misurare gli angoli secondo cui si possono muovere le diverse articola-
zioni del corpo umano. Misurando un migliaio di persone in buona salute, egli
ottenne una curva standard che indicava l'indice di mobilità media dell'articola-
zione in funzione dell'età: esso scendeva lentamente con il crescere dell'età.
Kaufman misurò anche la mobilità dell'articolazione nei pazienti con disfunzio-
ni articolari e trovò che l'indice scendeva molto al di sotto della curva standard.
Verificò, inoltre, che i pazienti avevano valori della velocità di eritrosedi-
mentazione molto più elevati di quelli dei soggetti di controllo sani. Di conse-
guenza, aveva a disposizione due modi obiettivi per valutare lo stato di salute
dei pazienti.
La vitamina B (niacina o niacinamide) è stata identificata nel 1937. Kauf-
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man decise di scoprire se essa poteva aiutare i suoi pazienti. Dopo averla som-
ministrata ai pazienti affetti da artrite, trovò che la maggior parte di loro rispon-
deva rapidamente: si sentiva meglio, aveva un incremento dell'indice di mobili-
tà articolare tale da avvicinarsi alla curva normale, e presentava una diminuzio-
ne delta velocità di eritrosedimentazione. La sospensione della niacinamide
provocò il ritorno allo stato anormale nel giro di un giorno o due.
Nel 1943, Kaufman pubblicò in The Common Form of Niacin Amide Defi-
ciency Disease, Aniacinamidosis il resoconto di una sua ricerca su 150 pazienti
affetti da artrite e, nel 1949, in The Common Form of Joint Dysfunction: Its In-
cidence and Treatment ne pubblicò un altro, relativo a una ricerca effettuata su
450 pazienti. Nel 1955, in una relazione inviata all'American Geriatrie Society
(Società Americana di Geriatria), egli affermò che la maggior parte dei pazienti
era notevolmente migliorata seguendo un regime di 1-5 g. di niacinamide al